VERONA Raffica di sconti di pena nel processo d’appello nato dall’inchiesta “Isola Scaligera” che aveva fatto luce sulla presenza delle cosche della ‘ndrangheta calabrese nel territorio di Verona. Sotto accusa, nell’inchiesta coordinata dai pm antimafia Lucia D’Alessandro e Stefano Buccini, erano finiti una lunga serie di episodi di estorsione, truffa, riciclaggio, corruzione, turbativa d’asta, fatture false, traffico di droga, inquadrati nell’ambito dell’attività di un’associazione per delinquere di stampo mafioso. L’organizzazione radicata nel Veronese aveva principalmente il compito di ripulire i soldi sporchi: niente azioni eclatanti, che avrebbero richiamato l’attenzione delle forze dell’ordine. L’obiettivo era di infiltrare l’economia e, tra gli episodi finiti sotto inchiesta, alcuni hanno toccato anche Amia, la municipalizzata dei rifiuti del Comune di Verona, che si è costituita parte civile al processo a fianco di Cgil e Regione Veneto.
I giudici – come riporta IlGazzettino – per il capo indiscusso, Antonio Giardino, 55 anni, detto “il Grande”, hanno accordato la riduzione di soli 8 mesi, con una condanna che passa così dai 30 ai 29 anni e 4 mesi. Sconti più consistenti quelli concessi, invece, al fratello, Alfredo Giardino, al quale sono stati inflitti 19 anni, rispetto ai 30 di primo grado e a Michele Pugliese, ritenuto una sorta di alter ego del capo, condannato a 17 anni e sei mesi (23 in primo grado). E ancora: al veronese Francesco Vallone, titolare della Centro studi Fermi, dove si sarebbero dovuti svolgere i contestati corsi fantasma per gli operatori dell’Amia, la Corte ha ridotto la pena a 13 anni, due in meno rispetto al primo grado. In appello sono state riqualificate alcune estorsioni nel meno grave reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, con la conseguente rideterminazione delle pene: sei mesi di reclusione (invece di 4 anni e 8 mesi) a Francesco Giardino; un anno e nove mesi ad Arcangelo Iedà (9 anni); un anno e 8 mesi ad Antonio Lo Prete (8 anni e 6 mesi); 3 anni di reclusione ad Agostino Durante (4 anni e 9 mesi); un anno e 10 mesi a Giuseppe Mercurio (3 anni e 4 mesi in primo grado); un anno e otto mesi a Brunello Marchio (5 anni e 6 mesi) e Francesco Caruso (2 anni e 6 mesi); un anno e 7 mesi a Francesco Scino (3 anni); un anno e 6 mesi a Luigi Caruso (2 anni e 6 mesi) e a Francesca Durante (2 anni e 3 mesi).
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