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Arrestato a Lamezia Terme un 30enne per detenzione e spaccio di droga

Il giovane era stato condannato alla pena di un anno, 3 mesi e 28 giorni di reclusione

Pubblicato il: 24/07/2024 – 13:12
Arrestato a Lamezia Terme un 30enne per detenzione e spaccio di droga

CATANZARO Nell’ambito delle attività di contrasto al crimine e repressione dei reati, personale del Commissariato di Lamezia Terme, nella giornata di ieri 23 luglio, in ottemperanza all’ordine di esecuzione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia in data 19/07/2024, ha tratto in arresto un trentenne lametino di origine marocchina, condannato alla pena di 1 anno, 3 mesi e 28 giorni di reclusione per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il giovane, già noto alle cronache per essere stato coinvolto in reati contro la persona e il patrimonio, è stato associato alla Casa circondariale di Catanzaro.

Questura di Catanzaro: «Le truffe non vanno in vacanza. Avviata la campagna #chiamatecisempre della Polizia di Stato»

Intanto la Questura di Catanzaro, invia un messaggio rivolto prevalentemente agli anziani. «Con l’arrivo della stagione estiva le città si svuotano – viene evidenziato – e si registra un incremento delle truffe, in gran parte a danno degli anziani che diventano un facile bersaglio per criminali senza scrupoli. Negli ultimi mesi si sono registrati alcuni casi della cosiddetta “truffa del finto figlio/nipote” o “del finto avvocato”: il modo ricorrente è costituito da una telefonata all’anziano nel corso della quale un sedicente avvocato rappresenta una grave e imprevista situazione in cui è rimasto coinvolto un parente dello stesso anziano, un figlio o un nipote, che avrebbe bisogno di un immediato pagamento indicato, come unica via d’uscita. La vittima, messa in agitazione dalla telefonata concitata e spesso disturbata nella comunicazione, credendo al racconto, fornisce denaro contante al finto legale o ad un suo complice.
Un’altra truffa ricorrente è quella dei falsi dipendenti di società di servizi: si presentano alla porta di persone anziane con la scusa di dover controllare la posizione pensionistica o contributiva; o ancora, per controllare il contatore del gas, della luce o dell’acqua, ma in realtà raggirano le persone facendosi consegnare soldi o sottraendo beni o altre cose di valore. Si ricorda che prima di fare dei controlli nelle case, gli Enti affiggono preventivamente degli avvisi nel palazzo con dei recapiti che potete chiamare.
In altre occasioni a suonare il campanello è un falso appartenente alle Forze dell’ordine che mette in scena la possibilità che siano in atto furti nel condominio. Più recentemente, con la crescita esponenziale degli acquisti online, può capitare di essere importunati da un falso corriere che invita ad aprire la porta di casa con la scusa di consegnare un pacco ordinato da un familiare, per poi approfittare della vittima.
Per strada invece, gli anziani vengono avvicinati in prossimità degli sportelli postali o bancari nel momento del prelievo di denaro, e con le scuse più svariate vengono distratti e derubati da truffatori, spesso abbigliati in modo elegante.
La Polizia di Stato è impegnata nel prevenire e contrastare questo variegato modulario criminale con la campagna #chiamatecisempre, che ha lo scopo di non far sentire soli gli anziani e di fornire loro una serie di consigli utili per aiutarli a difendersi, con approfondimenti consultabili al link Anziani: iniziative antitruffa | Polizia di Stato
Se si ha il sospetto di stare subendo un tentativo di truffa, è fondamentale chiamare il Numero Unico Europeo di emergenza 1.1.2 o il numero di soccorso della Polizia di Stato 113, per denunciare immediatamente l’accaduto alle Forze dell’ordine, così da poter avviare le indagini tempestivamente».

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