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Credito di imposta al Sud, Fitto: inseriti 1,6 miliardi nel fondo

Il Cdm corregge la rotta dopo la restrizione per le aziende che investono nella Zes unica. «Polemiche strumentali»

Pubblicato il: 07/08/2024 – 15:58
Credito di imposta al Sud, Fitto: inseriti 1,6 miliardi nel fondo

ROMA Il governo corregge la rotta sul credito di imposta “ristretto” per le aziende che investono nella Zes Unica per il Mezzogiorno. La svolta è annunciata dal ministro per gli Affari europei, la coesione e il Pnrr Raffaele Fitto: «Il Cdm ha approvato le norme per il credito di imposta. Abbiamo inserito 1,6 miliardi che raddoppiano il fondo per il credito di imposta che raggiunge i 3,2 mld. Le risorse a copertura sono di una cifra che non è mai stato previsto o immaginato. A questi si aggiunge la possibilità di utilizzare anche le risorse dei programmi nazionali e regionali, finanziati con le risorse della politica di coesione europea 2021-2027, al netto della parte già impegnata», ha continuato il ministro, sostenendo che «così creiamo le condizioni per dare una risposta chiara e rispondere alle attese del sistema delle imprese. E’ una risposta strutturale e una risposta chiara alle polemiche strumentali».

Il commento di Ferro e Pietropaolo

«Il provvedimento adottato oggi dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro Raffaele Fitto, che ha raddoppiato le risorse disponibili per il credito di imposta per gli investimenti realizzati nella ZES unica del Mezzogiorno dal 1° gennaio fino al 15 novembre 2024 – portandolo da 1,6 miliardi di euro ad oltre 3,2 miliardi – dimostra l’impegno concreto del governo Meloni per lo sviluppo delle regioni meridionali e mette fine alle polemiche strumentali sorte dopo che l’Agenzia delle entrate ha fissato autonomamente l’importo del credito sulla base di mere intenzioni di investimenti e senza alcuna valutazione sulla effettiva fattibilità delle richieste di investimento» E’ quanto afferma Wanda Ferro (FDI), sottosegretario all’Interno, che spiega: «Come aveva prefigurato il ministro Fitto, dalla verifica delle oltre 16mila dichiarazioni preventive inviate, è emerso infatti che meno del 2 per cento degli oltre 9,4 miliardi di euro di crediti di imposta esposti, per un valore pari a circa 167 milioni di euro, si riferisce ad investimenti già realizzati. Con un nuovo provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate verrà determinata entro il prossimo 12 dicembre l’entità del credito di imposta effettivamente utilizzabile dagli operatori economici, calcolata sulla base degli investimenti concretamente realizzati. E’ bene sottolineare che lo stanziamento di 3,2 miliardi è di gran lunga superiore a quelli previsti dai precedenti governi: cinque volte maggiore rispetto a quello previsto per gli anni dal 2016 al 2020 e di tre volte maggiore rispetto a quello previsto per gli anni 2021 e 2022 e 2023. Oltre a queste risorse immediatamente disponibili potranno inoltre essere utilizzate le risorse dei programmi nazionali e regionali, finanziati attraverso le politiche di coesione relativi alla competitività delle PMI, che hanno una dotazione finanziaria complessiva di circa 4,2 miliardi di euro e che potranno essere utilizzati anche per sostenere gli investimenti agevolati con il credito di imposta. Quella voluta dal ministro Fitto è una iniziativa che ha un valore straordinario per le imprese che investono al Sud, che hanno risposto con grandissimo interesse, e rispetto alla quale il governo Meloni ha giustamente adottato un serio meccanismo di salvaguardia per evitare effetti incontrollati sui conti pubblici, come è successo con misure adottate da precedenti governi». A sua volta, secondo il vicepresidente della Regione Calabria Filippo Pietropaolo, «la nuova tempistica stabilita dal Consiglio dei ministri, che sposta al 12 dicembre la fissazione da parte dell’Agenzia delle entrate dell’intensità del credito di imposta per gli investimenti realizzati nella ZES unica del Mezzogiorno fino al 15 novembre 2024, a seguito dell’opportuna verifica delle richieste, consentirà di sostenere in maniera concreta quegli investimenti effettivamente realizzabili e realmente capaci di creare sviluppo nelle regioni del Mezzogiorno. Non avevamo condiviso, infatti, l’autonoma decisione dell’Agenzia delle entrate di fissare l’entità del credito al 17 per cento sulla base delle richieste ricevute – oltre 16mila domande per 9,4 miliardi di euro, 1642 in Calabria – senza alcun controllo preventivo di fattibilità dei progetti. Dati che, seppure dimostrano un eccezionale interesse delle imprese sulla misura voluta dal ministro Raffaele Fitto, apparivano da subito sovrastimati proprio per fattori legati al meccanismo di prenotazione adottato dal governo a salvaguardia dei conti pubblici. L’intensità dell’aiuto – aggiunge Pietropaolo –  sarà quindi adeguato alle richieste delle imprese, grazie anche all’aumento delle risorse disponibili da 1,6 miliardi di euro ad oltre 3,2 miliardi. Una cifra mai stanziata prima d’ora, che arriva a quintuplicare le risorse messe a disposizione per il credito d’imposta rispetto agli anni passati, e alla quale si aggiunge la possibilità di utilizzare le risorse delle politiche di coesione. Un’altra prova tangibile dell’impegno del governo Meloni per lo sviluppo delle regioni del Sud, grazie anche al lavoro del ministro Fitto, che si sta già traducendo in dati di crescita senza precedenti».

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