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Rifiuti Crotone, Voce: «Ora è chiaro chi tutela il territorio e chi gli interessi di Eni»

Per il sindaco è «incomprensibile che un viceministro ignori che tutti gli enti territoriali si sono sempre opposti a una soluzione capestro»

Pubblicato il: 10/08/2024 – 16:21
Rifiuti Crotone, Voce: «Ora è chiaro chi tutela il territorio e chi gli interessi di Eni»

CROTONE Il sindaco di Crotone, Vicenzo Voce, replica duramente alla vice ministro all’Ambiente, Vannia Gava (Lega). Al centro dello scontro la questione del decreto emesso, lo scorso 1 agosto, dal direttore generale del ministero dell’Ambiente, Luca Proietti, con il quale è stato sancito che una parte dei veleni, attualmente custoditi nella discarica a mare, parallela alle storiche fabbriche dismesse, debbono essere trasferiti, a qualche chilometro di distanza, nell’impianto di Columbra (nella foto) del gruppo Vrenna. Non si tratta dell’attività di bonifica come anche alcuni esponenti politici dicono, ma del trasferimento di scorie da una discarica ad un’altra. La bonifica sarà avviata in una fase successiva al trasferimento e non riguarderà le scorie della discarica a mare che saranno smaltite tal quale.
Tornando a Voce, sostiene che tutti coloro che stanno difendendo il decreto “Proietti” «hanno gettato la maschera ed ora è chiaro chi da una parte è pronto a difendere il territorio e chi dall’altro tutela gli interessi dell’Eni». Tra i difensori del decreto e, quindi, degli interessi dell’Eni, sempre secondo Voce, «spicca la vice ministra leghista all’Ambiente Vannia Gava che trova “incomprensibile” l’impugnazione del decreto Mase, dichiarando che i rifiuti debbano restare a Crotone». 
«Incomprensibile – aggiunge Voce – è questa presa di posizione. Così come è incomprensibile che un vice ministro all’Ambiente ignori che tutti gli enti territoriali (Comune, Provincia e Regione) si sono sempre opposti in sede di Conferenza dei servizi ad una soluzione capestro per la città di Crotone». Quello che sostiene Voce è vero, perché i tre enti hanno detto no allo smaltimento a Crotone dei veleni nella Conferenza dei servizi decisoria del 19 ottobre 2019 e hanno mantenuta la medesima posizione nella Conferenza dei servizi del 3 febbraio 2023 convocata, su proposta dell’Eni, per dare il via libera alla discarica di scopo che il colosso energetico avrebbe voluto realizzare all’interno del sito ex Partusola sud, per smaltire quel milione di tonnellate di veleni stipati nella discarica a mare.
Sia nel 2019 che nel 2023 la posizione ferma di Regione, Comune e Provincia hanno impedito la realizzazione del proposito di Eni. La procedura è stata modificata in occasione della Conferenza dei servizi del 26 giugno scorso a conclusione della quale, è stato dato mandato a Proietti di trarre le conclusioni. E’ stato emanato, quindi, il decreto che non ha tenuto conto della volontà, ancora una volta unanime, di Regione, Provincia e Comune di Crotone.
Nella sua replica, il sindaco punta il dito anche contro il parlamentare Saccomanno che «quasi ad obbedire ad ordini di scuderia giudica incomprensibile la presa di posizione di un sindaco che avverte il dovere di difendere il suo territorio». Concludendo, Voce scrive: «È un dovere della mia amministrazione difendere il territorio da scelte illogiche che vanno nella direzione della multinazionale, che risparmierà un bel po’ di soldi e non tutelerà la salute dei cittadini». Lo scontro sulla vicenda della bonifica si colora politicamente. A favore del decreto “Proietti” si è schierata la Lega ad ogni livello. L’ultimo intervento, pubblicato su questo giornale, è quello del parlamentare Domenico Furgiuele, che ha difeso a spada tratta il decreto “Proietti” e il commissario straordinario per la bonifica, Emilio Errigo, prima di lui c’è stato anche l’intervento di Gava. A voler giudicare gli eventi sembra che, a livello calabrese, i partiti della maggioranza che governano il Paese abbiano scelto il tema della bonifica di Crotone per togliersi i sassolini dalle scarpe. Sembra che vi sia una sorta di resa dei conti tra Forza Italia e la Lega.

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