COSENZA Vertenze, salute, sviluppo, mobilità e trasporti: la Cgil calabrese si appresta ad affrontare «un autunno difficile» come lo definisce il segretario generale Angelo Sposato anche in riferimento ad altre due priorità da affrontare come spopolamento e aree interne.
«Necessario» per il leader del sindacato anzitutto «dare un orizzonte ai calabresi che fuggono dalla Calabria perché non hanno prospettiva in una regione in decrescita dal punto di vista demografico ma anche infrastrutturale». Martedì prossimo è in calendario un incontro con il ministro Zangrillo sulla vertenza dei 4mila tirocinanti, e «stiamo cercando di risolvere la vertenza Abramo» aggiunge Sposato spiegando che si deve «chiudere l’epoca del bacino del precariato che tanto male ha fatto allo sviluppo della Calabria, serve una nuova classe dirigente capace di evitare di creare migliaia e migliaia di precari per creare bacini di consenso elettorale e poi lasciare macerie sociali»: l’obiettivo della Cgil è «individuare una strategia di sviluppo e politiche industriali nuove, su turismo e beni culturali e archeologici, sull’istruzione». Sposato invoca «una nuova strada per immaginare un nuovo meridionalismo e contrastare l’autonomia differenziata voluta da questo governo per creare una scissione lenta del Paese»: le classi dirigenti secondo il segretario regionale della Cgil devono prendere atto del fallimento di questo regionalismo», conclude il segretario.
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