Di Festival se ne fanno troppi, diceva Ennio Flaiano, e dunque, ecco la sfida: organizzare Festival che siano unici. Dialog Festival ha dimostrato di esserlo. Merito di un’organizzazione solida e lungimirante, e di forti sinergie tra il Comune di Casignana, capofila, il Gal Terre locridee e Officine delle Idee. Gli illuminati ispiratori, e coordinatori, della kermesse culturale – che si è dimostrata di altissimo livello, ed è stata annunciata a metà luglio dalla Sala delle Conferenze della Camera dei Deputati – sono stati l’ex senatore Franco Crinò, vicesindaco di Casignana e il Consigliere regionale Giacomo Crinò.
Il Festival, di cui è stato direttore artistico Antonio Blandì, da luglio a settembre ha inanellato importanti incontri e dibattiti avvalendosi della partecipazione di personaggi di spicco appartenenti al mondo della cultura, delle istituzioni, del giornalismo, e non solo. Centro delle manifestazioni è stata la Villa romana di contrada Palazzi di Casignana attorno alla quale sono stati elaborati «progetti di sviluppo e di integrazione culturale tra le nazioni» come ha dichiarato il Presidente Occhiuto, rieletto presidente della Commissione intermediterranea.
L’evento conclusivo della corposa rassegna ha avuto come focus la Comunicazione e l’Interculturalità. Vi hanno partecipato tra gli altri, i sindaci calabresi, da Altomonte a Roccella, e diplomatici italiani ed esteri, di Marocco e Tunisia. Con loro sono stati toccati temi di geopolitica riguardanti l’integrazione nord sud, sono state fatte analisi sulle problematiche relative ai flussi migratori e al ripopolamento dei borghi interni a rischio di abbandono. E’ stato ribadito il concetto di Mediterraneo crocevia di popoli e culture, anche grazie alla presenza di Stefania Craxi, Presidente della Commissione Affari Esteri del Senato. E Franco Crinò: «Occorre lavorare a ciò che sembra difficile, con lungimiranza progettuale anche in funzione di interscambi culturali».
Sulla Comunicazione si sono focalizzati gli interventi di Domenico Nunnari, Enrico Mentana e Tommaso Labate. Non sono mancati i riferimenti al ruolo problematico dell’informazione: Labate, tra l’altro, ha considerato deludente il livello dei lettori, che condiziona negativamente l’offerta degli operatori mediatici, affermazione, questa, inquietante ma non troppo lontana dalla realtà dei fatti, e quindi, almeno in questo, il principio dell’osservanza alla “realtà sostanziale” di gonelliana memoria, è salvo…
Sicuramente, è auspicabile un’inversione di tendenza nella narrazione della Calabria: deve essere presentata «la Calabria straordinaria, per costruire fiducia e benessere» ha vigorosamente affermato il Presidente Occhiuto concludendo i lavori della giornata.
Insomma, la Calabria deve essere comunicata non più, o comunque non soltanto, come terra del malaffare e della disperazione, ma come luogo in cui ci sono positività da conoscere e valorizzare, a partire dalla presenza attiva e responsabile delle persone nei processi di ricostruzione del vivere civile. In merito, Mentana, ricordando le sue origini calabresi, ha affermato che il cambiamento deve passare dalla presa di coscienza dei cittadini, che devono prendere le distanze da atteggiamenti vittimistici; e del resto, nell’ambito di Dialog, Paride Leporace e Gioacchino Criaco, intellettuali militanti, avevano sollecitato a una cittadinanza attiva e consapevole. E, come ricordato da Franco Crinò, la progettualità dell’Amministrazione di Casignana impatta a livello sociale, culturale ed economico, a breve, medio, e lungo termine, col coinvolgimento innanzitutto delle Università: sulla Villa romana l’UniCal ha polarizzato le sue risorse del Pnrr; l’UniSapienza curerà la ricostruzione virtuale del sito archeologico; le UniPerugia e UniMediterranea avvieranno una Open School.
E questi, sono soltanto alcuni dei progetti che l’Amministrazione di Casignana ha in cantiere per il decollo del territorio e per rendere la Calabria luogo di meraviglie. Progetti che concorreranno in modo decisivo a promuovere «la centralità della regione e della sua utilità nello sviluppo del paese» come ha chiosato il Presidente Occhiuto.
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