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Autonomia differenziata, è guerra tra Nord e Sud

Il Sindaco di Catanzaro ha reso noto l’appello accorato che ha rivolto a più di quaranta associazioni di calabresi residenti in Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Friuli, Trenti…

Pubblicato il: 03/10/2024 – 13:11
di Franco Scrima
Autonomia differenziata, è guerra tra Nord e Sud

Il Sindaco di Catanzaro ha reso noto l’appello accorato che ha rivolto a più di quaranta associazioni di calabresi residenti in Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Friuli, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Toscana e Lazio. Fiorita li ha informati del rischio che una «spaccatura» potrebbe avvenire tra il Sud e il Nord, se si dovesse adottare l’autonomia differenziata, considerato che essa produce disuguaglianze soprattutto nei settori della Sanità e del Lavoro. In Calabria (e non solo) si parla già di «dissapori» tra il Nord e il Centro-Sud, o meglio tra la «Padania e il resto del Paese». Una divisione che reca il marchio “Lega”, dalle conseguenze imprevedibili, trattandosi di una fetta di Paese che si intenderebbe staccare dalla “comunità nazionale” per autogestiti, grazie alla riforma.

Ciò che non si comprende è che il Capo del Governo, Giorgia Meloni, nonostante abbia a suo tempo esultato definendo l’Italia «forte e giusta», adesso sembra fare la “gnorre”. Comunque il suo è sempre un giudizio più consistente di quello espresso da Salvini, che si sarebbe limitato a dire che si tratterebbe di «un giorno storico, grazie alla Lega».

Pareri contrastanti che, se attuati – anche secondo il Vaticano- produrrebbero «rischi che possono provocare squilibri».

Intanto al Sud non si rimane con le mani in mano: I “governatori” (compresi quelli di Forza Italia) hanno annunciato che si prodigheranno a raccogliere le firme per «ribaltare il grosso errore commesso dalla Camera dei Deputati» allorché ha approvato il «disegno di legge Calderoli» sull’autonomia differenziata.

A guidare la “rivolta” al Sud, è il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per il quale l’autonomia sarebbe un errore ed ha ricordato che i tre deputati calabresi (tutti di Forza Italia) si sono astenuti dal voto.

Anche per il Presidente del Consiglio Regionale, Filippo Mancuso, l’accaduto è «un pasticcio causato dalla fretta».

Al di là della frammentazione in cui si rischia di coinvolgere il Paese, e in particolare il Mezzogiorno, la vicenda scuote gli animi. Da più parti si sostiene che «difficilmente la riforma potrà entrare in vigore» in quanto la norma converrebbe argomenti che vanno oltre le leggi vigenti. Se così fosse, non si capirebbe come un ramo del Parlamento abbia potuto esprimere parere favorevole. O meglio si capisce! Ciò che rimane sospeso è che, nonostante gli “animi scossi” si tratta di una legge “truffaldina” soprattutto per il Sud e per le regioni del “centro”. Per fortuna che le prime sentenze del Consiglio di Stato non lasciano dubbi e ripristinano la legalità.

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