COSENZA Carmine Caputo, imputato nel processo “Reset“, questa mattina in aula bunker a Lamezia Terme ha reso dichiarazioni spontanee. La decisione dopo le confessioni rese nella precedente udienza dal pentito Giuseppe Montemurro (leggi qui). «Da oltre 30 anni faccio il buttafuori, conosco molto persone. Quando hanno aperto le agenzie di security, Montemurro ed Esposito, sono stato costretto a lavorare per loro per continuare la professione». L’imputato (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello) aggiunge: «Non ho incendiato nessuna auto (altra accusa avanzata dal collaboratore di giustizia), è stato Montemurro a farlo». Le parole dell’imputato anticipano l’inizio dell’odierna udienza che prevede l’escussione di due collaboratori di giustizia.
Secondo l’accusa, Caputo «nella sua qualità di partecipe dell’associazione» sarebbe «uomo di fiducia di Roberto Porcaro». Avrebbe inoltre «partecipato a decisive riunioni di ‘ndrangheta» e si sarebbe «messo a disposizione per ogni evenienza funzionale all’associazione». (f.b.)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x