COSENZA «Il prossimo 1 dicembre i cittadini di Cosenza, Rende e Castrolibero voteranno per il referendum sulla città unica. Una grande opportunità per tutte e tre le realtà urbane, chiamate ad unirsi per costruire la seconda città della Calabria e per realizzare un futuro diverso per ogni generazione. Da sindaco promossi insieme al consiglio comunale, con un’apposita delibera, l’iter per la fusione, cui purtroppo altri comuni non diedero seguito». Lo afferma il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto secondo il quale «l’occasione è propizia per spogliarsi da ogni timidezza o senso di possesso e capire che ogni nuova, grande possibilità porta con sé una fisiologica fase di rinuncia. Che in questo caso non riguarda affatto i cittadini. La città unica non è la cancellazione di singole identità ma l’affermazione di una nuova visione che restituisce agibilità e propensione allo sviluppo a tutto il comprensorio. Un territorio contermine che comprende la ricchezza del sapere universitario, la bellezza e la ricchezza culturale dei centri storici, la vocazione industriale e produttiva, il perseguimento di obiettivi che puntino a far sì che si attui concretamente la restanza per tanti giovani. La prospettiva di una unica, grande realtà nacque addirittura negli anni sessanta ma fu frenata da campanilismi e difese pervicaci di territori interpretati come una sorta di esclusività. Oggi quel tempo è finito e l’occasione referendaria va oltre qualsiasi categoria politica. Non è uno scontro tra destra e sinistra, né un’elezione politica o amministrativa ma una festa di democrazia e partecipazione che coinvolge le popolazioni». Mario Occhiuto aggiunge: «Non voglio entrare in tecnicismi che non avrebbero senso ma una conurbazione reale significherebbe anche ottimizzare tutte le politiche urbanistiche, i trasporti, la sinergizzazione di esperienze che oggi sembrano un mondo a sé. E le sinergie portano a vedere il territorio come un unicum, potendo interscambiare le occasioni di espansione e di sviluppo. Io credo che i cittadini di Cosenza, Rende e Castrolibero già oggi non vedano confini territoriali e siano nettamente favorevoli ad abolire dogane virtuali che impediscono di ragionare in termini di unicità. E che non ci consentono di accedere a finanziamenti, investimenti, occasioni che si apriranno per garantire una migliore qualità della vita a tutti. Per essere realmente il capoluogo di una provincia grande e considerevole e per restituire la certezza di realizzare ciò che tante generazioni hanno sognato. Una grande città democratica e avveniristica, punto di riferimento per tutto il Sud».
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