COSENZA Domenica 8 dicembre, nell’ambito del prestigioso Roma Creative Contest, sarà presentato il nuovo cortometraggio del regista cosentino Andrea Belcastro, dal titolo Velocità di fuga. La pellicola, prodotta da Epos Film e interpretata da Alessandro Cosentini e Annalisa Giannotta, esplora un tema tanto affascinante quanto universale: il desiderio di liberarsi dalle costrizioni della vita quotidiana, simbolicamente rappresentato dalla corsa verso la “velocità di fuga”.
Nel cortometraggio, il protagonista intraprende un viaggio in cui la velocità diventa una metafora della ricerca di evasione, della lotta contro il tempo e della difficoltà di sfuggire alle leggi della realtà. «Una voce fuori campo ci catapulta nel tema portante del film», spiega Belcastro. La voce, infatti, introduce il concetto di velocità di fuga come la soglia minima di movimento necessaria per abbandonare l’orbita terrestre, un’idea che accompagna visivamente il viaggiatore protagonista, impegnato in una corsa disperata tra la folla, in un mondo che appare grigio e privo di speranza.
Le immagini, volutamente polverose e reminiscenti di vecchie pellicole d’archivio, accompagnano la metafora della vita che inizia e si fa fatica, come il viaggio delle tartarughe appena nate verso la sopravvivenza, un viaggio controcorrente contro le onde dell’esistenza. Nel contesto di questo viaggio, il protagonista vive un’esistenza prigioniera della routine, lontano dai suoi sogni e desideri infantili. La macchina da presa, instabile e nervosa, segue ogni suo passo con la stessa inquietudine che prova il protagonista, costretto ad affrontare la ripetitività di un’esistenza che non gli appartiene.
Tuttavia, Belcastro introduce una via di fuga dalla pesantezza della realtà: l’immaginazione. Il cortometraggio si trasforma così in un viaggio onirico, in cui il protagonista si rifugia in un mondo parallelo, un paesaggio surreale e a colori dove l’astronauta che è dentro di lui riesce a respirare ossigeno in un pianeta ostile ma allo stesso tempo libero e vitale. Qui, i movimenti di macchina diventano precisi e fluidi, per sottolineare la differenza tra il mondo reale, dove tutto sembra frenato, e quello immaginario, dove l’azione scorre senza limiti.
«In questa fantasia – continua il regista – la salvezza arriva dagli elementi naturali: l’acqua che scorre liberatoria, l’ossigeno che riempie i polmoni». Ma la fantasia, per quanto potente, non è sufficiente a proteggere il protagonista dalla realtà: l’amore, l’emozione del riconoscere se stessi nell’altro, l’incontro con un’anima affine rappresentano altrettanti ostacoli e opportunità di redenzione. La domanda universale che il film solleva è chiara: «A quale orbita vogliamo sentirci legati?».
“Velocità di fuga” non è solo una riflessione sulla vita, ma anche una riflessione sulla velocità stessa, su quanto essa determini il nostro rapporto con il mondo e con gli altri. Come sottolinea Belcastro, «in un mondo che corre troppo veloce, forse il vero atto rivoluzionario è saper rallentare». Lontano dalle leggi della fisica, Velocità di fuga diventa così una riflessione filosofica sull’importanza di fermarsi, di apprezzare le piccole cose, i piccoli gesti e gli sguardi che, spesso, assumono un’importanza cruciale.
Con una durata di soli dieci minuti, Velocità di fuga è un piccolo ma intenso viaggio cinematografico che si interroga sulla direzione della nostra vita e sul nostro posto nell’universo. In un’epoca in cui il tempo sembra sfuggire dalle mani, il corto di Belcastro ci invita a rallentare e a riflettere sulla velocità con cui viviamo, sul nostro bisogno di fuggire e sul senso del nostro viaggio interiore. La domanda finale, quella che permea tutta la pellicola, è senza tempo e universale: dove stiamo andando?
Andrea Belcastro è un regista, sceneggiatore e produttore cosentino, con una solida formazione nel campo del cinema e dei media. Dopo aver conseguito la laurea con lode in “Linguaggi dello Spettacolo, del Cinema e dei Media” all’Unical, ha perfezionato le sue competenze in sceneggiatura, fotografia e produzione cinematografica, frequentando corsi presso istituzioni prestigiose come il Centro Sperimentale di Cinematografia e l’Accademia del Cinema Renoir.
Il suo debutto nel mondo del cinema è avvenuto nel 2014 con il cortometraggio Ecco Sorride, che ha vinto i premi “Miglior Film” e “Miglior Attore” al festival Brevi d’Autore. Negli anni successivi ha ottenuto numerosi riconoscimenti con lavori come Nessuna croce manca (2015), selezionato per rappresentare l’Italia allo “ShortShorts Mexico”, e il corto sperimentale Recherche (2017). Ha anche realizzato documentari come Deshdentau (2019) e Lampare nella notte (2023).
Nel 2022 ha presentato Lo sport nazionale, una commedia a sfondo sociale che ha riscosso successo internazionale, vincendo premi come “Miglior Corto” alla Primavera del Cinema Italiano e “Miglior Attore – Gemme Italiane” al Visioni Corte. Attualmente, Belcastro sta lavorando al suo primo lungometraggio, prodotto da Fidelio con il supporto della Calabria Film Commission. Inoltre, collabora come consulente artistico per agenzie pubblicitarie e enti pubblici e privati, e dal 2012 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti pubblicisti. Nel 2023 è stato tra i soci fondatori di Epos Film, casa di produzione con cui porta avanti la sua carriera. (fra.vel.)
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