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l’intervista del corriere della calabria

Battistini: «Segnali di ripresa per la sanità calabrese. Il percorso è ancora lungo, stiamo lavorando»

Il commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro: «In atto una serie di azioni volte a migliorare aspetti cruciali»

Pubblicato il: 28/12/2024 – 8:04
Battistini: «Segnali di ripresa per la sanità calabrese. Il percorso è ancora lungo, stiamo lavorando»

LAMEZIA TERME «È stato un 2024 all’insegna di un colore più chiaro rispetto a quello con cui è cominciato l’anno. Nel mese di novembre è stato pubblicato il Piano Nazionale Esiti relativo all’anno 2023 e la regione Calabria non è più la maglia nera d’Italia in sanità, apparendo complessivamente in una scala cromatica che va dal nero al verde in una scala di colori che è molto spesso orientata al giallo e qualche volta al verde». Così il generale Antonio Battistini, commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro, ai microfoni del Corriere della Calabria per la rubrica “10 minuti”, in onda su L’altro Corriere Tv (canale 75). Facendo un bilancio del 2024, Battistini ha sottolineato: «È il segnale di una ripresa che non è nelle carte, non è nelle autovalutazioni della regione, ma è nelle valutazioni da parte di Angenas, l’agenzia generale che è preposta al controllo e al supporto delle aziende del servizio sanitario nazionale». Ma il percorso – ha evidenziato – è ancora lungo: «La Calabria esce da 15 anni di commissariamento. In un sistema complesso come quello sanitario in cui l’assunzione di responsabilità da parte dei decisori quotidiana è devastante perché complica, se non impedisce addirittura talvolta, l’erogazione dei servizi sanitari essenziali, quindi pregiudica il risultato e l’erogazione dei Lea mettendo dei vincoli sia economici sia gestionali che introducono delle criticità ulteriori. Il commissariamento è un aggravamento di una situazione già grave e lo sforzo che è stato fatto dal presidente Occhiuto e dai suoi collaboratori è proprio quello di cercare, in questo contesto di controlli e di limitazioni molto stringenti, comunque di produrre i risultati che sia sul piano gestionale sia sul piano economico devono portare la Calabria fuori da questo sistema di commissariamento, che poi significa in realtà riappropriarsi in pieno delle proprie risorse».

Sotto il profilo strutturale com’è la situazione?

«Sicuramente sono stati costruiti degli ospedali che sono cattedrali nel deserto e nel catanzarese ce ne sono. Recentemente sono stato a Girifalco dove c’è un complesso realizzato negli anni Ottanta per diventare un polo oncologico ma che non è stato mai aperto. Il problema non è che sono cattedrali nel deserto oggi, è che sono opere che all’epoca non dovevano essere realizzate. Basti pensare che in provincia di Vibo Valentia sono ancora in piedi sei strutture sanitarie nate come ospedali per una popolazione di 160mila abitanti. Quindi il tema è che le strutture che ci sono non ci dovevano essere, non dovevano essere costruite. Non sta a me dire i motivi per cui sono state costruite, sta invece a me e a noi il modo di gestire al meglio la situazione di adesso. Stiamo andando verso la realizzazione degli ospedali di comunità e delle case di comunità prevalentemente all’interno di strutture esistenti, per ridare vita a strutture che possono ancora fare egregiamente la loro parte».

Per l’Asp di Catanzaro si annunciano concorsi, di che numeri e di che categorie si tratta?

«È un tema che si deve ricondurre a quello del commissariamento. Il personale sanitario è segnatamente quello medico perché, senza nulla poter togliere agli infermieri, agli operatori socio sanitari e a tutto il personale, la medicina la fanno prevalentemente i medici. Alla fine dei conti quello che manca, ma manca in tutta Italia, è la figura del medico che sia portatore di determinate competenze». «A Catanzaro abbiamo in piedi un concorso per otto specialisti in chirurgia perché è una specializzazione di cui c’è grande richiesta. A Lamezia come a Soverato si tratta di due due ambiti di eccellenza. A Lamezia abbiamo fatto il primo intervento di una chemioterapia intraperitoneale in chirurgia mininvasiva che è un trattamento oncologico molto avanzato che migliora la qualità di vita di vita dei pazienti oncologici. Un altro settore su cui dobbiamo puntare è sicuramente la diagnostica. In Calabria c’è carenza di specialisti in endoscopie digestive, a breve procederemo anche con l affidamento per coprire il posto vacante della struttura complessa di Pneumologia. Stiamo lavorando per fare in modo che nel 2025 almeno agli esami di screening vengano riservate delle tempistiche diverse». «Una grossa mano – ha sottolineato ancora Battistini – ce la daranno i soldi recentemente stanziati dalla struttura commissariale per l’abbattimento delle liste d’attesa, l’Asp di Catanzaro è destinataria di oltre 2 milioni di euro. Abbiamo approvato la delibera, il piano operativo di fatto è già pronto, lo metteremo in atto dai primi dell’anno nuovo, abbiamo esteso la possibilità di partecipare al piano per l’abbattimento delle liste d’attesa anche agli specialisti del 118 e questo rappresenta una novità in assoluto perché aumenta la platea dei medici che possono erogare prestazioni, abbiamo coinvolto gli specialisti che lavorano nel polo dell’Inail, quindi si stanno mettendo in atto una serie di azioni volte a migliorare questo aspetto cruciale».

Sotto il profilo economico-finanziario che 2024 è stato?

«Sotto il profilo economico-finanziario, nel 2024 il bilancio purtroppo sulla carta si chiude con il segno meno perché l’azienda di Catanzaro sta pagando molti dei debiti non pagati negli anni precedenti, compresi quelli che avrebbe potuto non pagare se una certa azione amministrativa fatta da presunti risanatori avesse avuto gli esiti che avrebbe dovuto avere. Noi abbiamo affidato a una società di revisione contabile la revisione dei bilanci 2022-2023 e la certificazione piena del bilancio 2024. Questo per dire che anche questa storia della traduzione orale del bilancio della Calabria deve finire. Vorrei che anche la stampa contribuisse a raccontare una storia diversa del sistema sanitario calabrese degli ultimi due anni perché è un sistema sanitario che sta facendo cose che vanno in una direzione diversa». (redazione@corrierecal.it)

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