Questa volta non c’entra Cristo e la sua fermata a Eboli. Il “merito” di aver lasciato la Calabria fuori dal nuovo “tracciato” è di quell’immenso Ministro di nome Salvini, il quale ritiene di trasferire i fondi destinati per il nuovo tracciato ferroviario della Calabria sul “famigerato” Ponte sullo Stretto di Messina.
La scusa? Il timore che i ritardi accumulati nel rendere più solido il tracciato ferroviario non avrebbero consentito la sua realizzazione. Da ciò il trasferimento della “quota parte” spettante alla Calabria verso altre opere, per esempio verso il “Ponte sullo Stretto” di Messina, struttura per la quale, non si capisce per quale motivo, Salvini dimostra un attaccamento particolare.
Se così sarà, la Calabria non potrà fare altro che attendere un bel po’ di anni per superare i limiti che, grazie a Salvini, sono stati evidenziati e attendere che giungano i fondi per la realizzazione del ponte sullo Stretto.
Si parla, infatti, del 2030 perché anche la Calabria abbia la possibilità di disporre dell’alta velocità ferroviaria, sempre se dopo si trovino i fondi e si superi il desiderio di deviare il tracciato verso le alture lungo la “Valle del Crati”, di guisa che l’alta velocità attraversi la città di Cosenza per poi rispondere a valle e, finalmente, raggiungere la stazione di Lamezia Terme per poi proseguire verso Reggio Calabria.
Ecco come è considerata la Calabria. O meglio, come alcuni personaggi sono capaci che si possa accantonare un progetto che finalmente avrebbe potuto dare lustro alla Calabria; una regione lasciata sempre più al suo destino e “impallinata” tutte le volte che le occasioni si presentano.
È vero! C’è ancora tanto da gridare: Calabria, amara terra mia!
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