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il caso internazionale

«No ai domiciliari per Mohammad Abedini»

Il pg di Milano ha espresso parere negativo. E gli Usa fanno riferimento al caso di Artem Uss

Pubblicato il: 02/01/2025 – 17:39
«No ai domiciliari per Mohammad Abedini»

Il procuratore generale di Milano ha trasmesso alla Corte d’Appello “parere negativo” sulla richiesta della difesa di Mohammed Adebini Najafabadi, il cittadino iraniano arrestato lo scorso 16 dicembre a Malpensa su richiesta degli Stati Uniti. É quanto si legge in una nota della Procura generale. Nel testo si legge che “si ritiene che le circostanze rappresentate nella richiesta, in particolare la messa a disposizione di un appartamento e il sostegno economico da parte del Consolato dell’Iran unitamente a eventuali divieto di espatrio e obbligo di firma non costituiscano una idonea garanzia per contrastare il pericolo di fuga del cittadino iraniano di cui gli Usa hanno chiesto l’estradizione”. In merito alle accuse mosse dagli Stati Uniti, i giudici di Milano, si riservano “una approfondita e completa valutazione degli atti che verranno trasmessi alle autorità” statunitensi.

La nota degli Usa

Nella nota inviata nelle ultime ore dagli Usa e pervenuta ai magistrati milanesi su Mohammad Abedini Najafabadi si fa riferimento anche al caso di Artem Uss, l’uomo d’affari russo per cui era stata chiesta l’estradizione dagli Usa e che evase dai domiciliari nel Milanese col braccialetto elettronico. Nella comunicazione gli americani scrivono che l’ingegnere Iraniano e’ molto pericoloso e deve restare in carcere. Nel provvedimento di quattro pagine con cui nega i domiciliari ad Abedini, la procuratrice generale Francesca Nanni ‘fotografa’ una situazione definita “allo stato” dei fatti, non escludendo quindi che possano esserci sviluppi favorevoli all’ingegnere Iraniano per alleggerire la custodia cautelare. Tra le carte visionate dalla magistrata milanese ci sono anche piu’ note ricevute dagli Stati Uniti, una, in particolare, arrivata tra ieri e oggi nella quale si fa riferimento anche al caso di Artem Uss, l’imprenditore figlio di un oligarca russo arrestato a Malpensa nell’ottobre 2022 sulla base di un mandato d’arresto internazionale. Uss evase dai domiciliari con il braccialetto elettronico in un appartamento a Basiglio grazie alla complicità di altre persone. Nella sua istanza di domiciliari, l’avvocato Alfredo De Francesco non aveva fatto riferimento anche alla possibilità del braccialetto elettronico, sulla quale si e’ invece soffermata, per escluderla, la procuratrice Nanni nel suo parere inviato alla Corte d’Appello.

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