Estorsione ad un dipendente, la Cassazione condanna un imprenditore cosentino
Il processo di primo grado si era concluso con una parziale assoluzione per il datore di lavoro

ROMA La Corte Suprema di Cassazione ha emesso la sentenza al termine di un iter giudiziario complesso e lungo. Al centro, una estorsione perpetrata dal datore di lavoro nei confronti della dipendente. Il processo di primo grado si era concluso con una parziale assoluzione per il datore di lavoro per il reato contestato, più grave, (l’estorsione). In seguito, la parte civile – rappresentata dall’avvocato Gianpiero Calabrese nell’interesse della dipendente – ha avanzato richiesta di appello alla Procura della Repubblica di Cosenza.
La Corte di Appello di Catanzaro, di fatto, ribalterà la sentenza condannando l’imputato anche per il reato di estorsione. La Cassazione, il 22 gennaio 2025, ha confermato la decisione di secondo grado. (redazione@corrierecal.it)