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CREMA&AMAREZZA

Cosenza, le parole (e i fatti) che non sono più importanti. Le granitiche certezze del Catanzaro

La crisi dei Lupi, le frasi di circostanza della politica e la panchina di Alvini. Iemmello trascinatore delle Aquile con Bonini e Quagliata

Pubblicato il: 03/02/2025 – 6:55
Cosenza, le parole (e i fatti) che non sono più importanti. Le granitiche certezze del Catanzaro

Non è cambiato nulla rispetto a una settimana fa: il Catanzaro continua a macinare gioco e punti in chiave playoff (spettacolare la vittoria contro il Cesena), mentre il Cosenza, sconfitto anche a Genova da una Sampdoria minuscola, si avvicina sempre di più alla retrocessione. Intanto oggi a mezzanotte chiude il calciomercato.

Cosenza, le parole (e i fatti) che non sono più importanti

La sconfitta del Cosenza a “Marassi” ha certificato un fattore che prevale più di tanti altri: la squadra di Massimiliano Alvini non ne ha più. Verrebbe da dire che ormai, dopo averle provate tutte per invertire un destino segnato dal principio e dal club, è anche giusto che sia rassegnata alla C, ma l’aspetto che emerge maggiormente è l’incapacità di opporsi con rabbia e orgoglio ai propri limiti evidenti.
Essere abbattuti da due avversari senza idee e alla disperata ricerca di punti salvezza come Cittadella e Sampdoria nel momento cruciale della stagione, significa una sola cosa, che questo Cosenza si è conquistato sul campo la palma di favorito numero uno alla retrocessione. Poi, per carità, tutto da qui in avanti potrà succedere e chiunque è libero di continuare a crederci e a usare frasi fatte come «il pallone è rotondo», «finché c’è vita c’è speranza», «i miracoli sportivi in riva al Crati sono sempre dietro l’angolo». Ma, obiettivamente, a questo punto della storia, viene da chiedersi a malincuore: chi più del Cosenza merita di occupare l’ultimo posto in classifica?
Lo merita la squadra di Alvini, lo merita Alvini che dopo l’originalità e il coraggio mostrati nei primi mesi della sua avventura bruzia, ormai parla come il classico allenatore che non ci pensa proprio a dimettersi e, probabilmente, proprio per questo verrà punito con l’esonero. Ma lo merita soprattutto chi la squadra e Alvini li ha messi nelle condizioni di approdare mestamente a questo punto di non ritorno. E qui verrebbe la tentazione di iniziare a fare uno di quei discorsi lunghi e scontati e petulanti sull’inadeguatezza della società, ma ormai a cosa servirebbe? Non serve più a nessuno, perché è difficile immaginare un peggio di così.
Ci ha provato il sindaco Franz Caruso – seguito a ruota dalla invisibile politica cittadina – con il suo solito intervento pungente quanto l’attacco rossoblù (ha chiesto di incontrare oggi patron e amministratore unico dei Lupi) a prendersi per un attimo lo scettro dell’inefficacia, ma no, non c’è riuscito fino in fondo: Guarascio e soci ormai non hanno più rivali.

Crema: Luca Garritano è l’unica crema possibile di questa settimana. Anche se a Genova si è mangiato un gol facile facile, anche se è arrivato in rossoblù fuori tempo massimo, anche se è tornato mentre avrebbe fatto meglio a scegliersi una destinazione più adatta al suo valore tecnico e umano.
La sua scelta, comunque andrà a finire quest’annata disastrosa, merita rispetto e, come quel gol con la maglia del Chievo che nel 2020 regalò al Cosenza un’altra salvezza insperata, offre un pizzico di poesia a una realtà deturpata, dentro e fuori, da un silenzio vuoto e per niente ispirato.
Amarezza: l’amarezza di questa settimana, sconfitta esclusa, riguarda le parole. Che a Cosenza, a quanto pare, non sono più importanti. Il riferimento va sia a quelle non dette da tempo (troppo) dalla società e da chi vorrebbe prenderne il posto, sia a quelle dette solo per dimostrare alla comunità di aver timbrato il cartellino. In quest’ultimo caso pensiamo, come scritto sopra, al primo cittadino Franz Caruso che ha invitato a Palazzo dei Bruzi per il pomeriggio di oggi 3 febbraio (giorno conclusivo del calciomercato in cui la società silana dovrebbe pensare solo a portare in rossoblù dei calciatori di qualità), il patròn del Cosenza calcio e l’amministratore unico Rita Rachele Scalise, «a confrontarci per esaminare attentamente sia la situazione societaria che gli ultimi avvenimenti sportivi». Parole e fatti deboli, di circostanza e dimenticabili. (Francesco Veltri)

L’azione del gol che ha permesso alla Sampdoria di battere il Cosenza

Le granitiche certezze del Catanzaro

Una bella rivincita quella che il Catanzaro si prende contro il Cesena. La squadra di Mignani era stata quella che più, fra tutte, aveva messo in difficoltà i giallorossi nel girone d’andata. Un 2-0 netto che vide i romagnoli sempre padroni del campo e Iemmello e soci incapaci di trovare le giuste contromisure. Era il 28 agosto e si giocava la terza giornata del torneo. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Il Catanzaro ha retto alle critiche ed è diventato squadra, con una sua identità e delle granitiche certezze. Ha imparato dagli errori e corretto il tiro, ha acquisito convinzione nonché affiatamento e sintonia. La lezione inflitta sabato al Cesena ne è la prova. Gara mai in discussione e che le due reti nei primi dieci minuti hanno subito messo in discesa per le aquile poi brave a gestire e controllare ma anche a ripartire in maniera cinica e spietata, come in occasione del 4-1 firmato da Cassandro al termine di un micidiale contropiede.
La classifica continua a sorride alla squadra di Caserta ora quinta alle spalle della Cremonese e delle tre battistrada Sassuolo, Pisa e Spezia. Decisamente una posizione di tutto rispetto che premia il lavoro del tecnico e dei suoi ragazzi.

Crema: la certezza di aver trovato in Giacomo Quagliata il “quinto” giusto per completare l’organico a disposizione del tecnico di Melito Porto Salvo. Contro il Cesena è arrivato il suo quarto assist stagionale, in appena due gare da titolare. Palla perfetta per Cassandro per il colpo del ko inflitto agli ospiti. E proprio Tommaso Cassandro è un’altra nota lieta. Il suo gol e le sue prestazioni in crescendo nelle ultime settimane certificano che ora il Catanzaro gli esterni adatti a fare il 3-5-2 ce li ha eccome. Nella lunga lista di cose positive di giornata c’è anche Federico Bonini che dopo i due gol al Brescia mette la firma anche sulla vittoria contro i romagnoli salendo a quota 5 reti stagionali, lui che di ruolo è difensore. Non si può non menzionare, poi, Pietro Iemmello. In gol anche contro il Cesena, il capitano giallorosso sale al primo posto della classifica marcatori del campionato di Serie B con i suoi 12 gol (su cui pesano due rigori sbagliati). L’ennesima stagione da trascinatore per Re Pietro.
Amarezza: dopo una giornata come quella vissuta sabato al Ceravolo individuare qualche nota dolente è praticamente impossibile. È vero, per la seconda volta consecutiva, il Catanzaro subisce due reti, era successo anche la settimana scorsa a Brescia. Ma sono aspetti che passano in secondo piano quando lì davanti le cose funzionano a dovere e porti comunque a casa i tre punti. (Stefania Scarfò)

Federico Bonini sotto la curva giallorossa (Foto Us Catanzaro)

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