Ultimo aggiornamento alle 22:03
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

La decisione

‘Ndrangheta, “Strage di Nicotera”: nuovo processo d’appello per Ciko Olivieri

Annullamento con rinvio ad altra sezione della Corte d’assise d’appello per l’imputato. Gli episodi risalgono al maggio del 2018

Pubblicato il: 15/02/2025 – 6:41
‘Ndrangheta, “Strage di Nicotera”: nuovo processo d’appello per Ciko Olivieri

VIBO VALENTIA La V sezione della Suprema Corte di Cassazione ha annullato con rinvio ad altra sezione della Corte di Assise d’Appello di Catanzaro la precedente sentenza di secondo grado con cui i giudici avevano condannato all’ergastolo Francesco Ciko Olivieri.

Le accuse

L’imputato, assistito dagli avvocati Francesco Schimio e Giovanni Piccolo, è accusato del duplice omicidio e tentato omicidio, porto e detenzione di armi, spari in luogo pubblico, in quella passata alla storia come la “Strage di Nicotera”, avvenuta il pomeriggio dell’11 maggio del 2018, in cui vennero uccisi, per mano di Francesco Giuseppe Olivieri detto “Ciko”, Giuseppina Mollese (80 anni), Michele Valerioti (63 anni) e feriti Pantaleone Timpano, il fratello di Vincenzo alias “Scarceja”, Pantaleone D’Agostino e l’avvocato Francesco Di Mundo, colti di sorpresa mentre erano intenti a giocare a carte all’interno di un bar di Limbadi. Quello contro Ciko Olivieri è di fatto il terzo processo d’appello. Per l’accusa, quel giorno mise in atto la propria missione di morte per vendicare il fratello ucciso nel 1997.

I racconti del pentito Megna

A parlare della “Strage di Sant’Onofrio” ai pm è stata il collaboratore di giustizia, Pasquale Megna, partito proprio dall’omicidio di Mariano Olivieri, fratello di Cico, ucciso nel 1997 da «un tale Galati, soprannominato “il fuorizona”», un sicario «che ammazzava per quattro soldi». L’agguato «risultò da subito un fatto strano, perché Mariano Olivieri era nipote di Diego Mancuso» anche se «so che i rapporti tra di loro erano molto tesi». Tutto sarebbe partito da un “banale” furto d’oro subito dalla sorella di Ignazio Gaglianò, «figlio di a “muntuna”», ovvero Giuseppina Mollese. «Venne allora chiamato Mariano Olivieri da Salvatore Mancuso detto “Turi U Zoppu”, che, per dargli una lezione, lo picchiò pesantemente». «Mariano Olivieri, dopo neanche due giorni, ha ammazzato questo Ignazio» nel tentativo di anticipare eventuali azioni da parte sua. Secondo Megna sarebbe stata la madre stessa, Giuseppina Mollese, a vendicarsi «facendo ammazzare Mariano Olivieri», assoldando «tramite Ciccio Squic (Francesco Timpano, ndr)» “il fuorizona” «per una somma di 100 milioni». Anche Michele Valerioti, secondo la ricostruzione di Megna, avrebbe partecipato all’omicidio e per questo poi «ammazzato da Cico Olivieri» durante la mattanza di Nicotera. (Gi.Cu.)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x