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Lido lo Jonio, tentata concussione: confermata anche in appello l’estraneità di Giovanni Valentino

A darne notizia gli avvocati Nunzio Raimondi e Concetta Metallo, che hanno espresso soddisfazione per l’esito del processo

Pubblicato il: 20/02/2025 – 19:44
Lido lo Jonio, tentata concussione: confermata anche in appello l’estraneità di Giovanni Valentino

CATANZARO La Corte d’Appello di Catanzaro, all’esito del processo di appello svoltosi conseguentemente all’impugnazione da parte del Pubblico Ministero della sentenza di assoluzione emessa nei confronti di Giovanni Valentino dal Gup del Tribunale di Catanzaro nel Luglio 2022, ha confermato l’estraneità dell’imputato alla gravissima accusa di tentata concussione contestatogli in concorso con l’ispettore di Polizia Giovanni Mellace (la cui posizione era stata definita dal Gup con sentenza di non doversi procedeere confermata in appello), mossagli dai coniugi Grampone e Talotta.
A darne notizia sono gli avvocati Nunzio Raimondi e Concetta Metallo, i quali hanno espresso viva soddisfazione per l’esito del processo.
La vicenda processuale nasce dalla denuncia sporta da Aniello Grampone nei confronti dei due imputati e si fonda sulla testimonianza del denunciante e della coniuge, non sostenuta da ulteriori riscontri probatori.
Il gup in primo grado, ritenendo trattarsi di mere congetture operate dalle persone offese, aveva in particolare escluso la sussistenza della condotta costrittiva dell’agente pubblico – presupposto indefettibile per la configurazione del delitto contestato – e la sussistenza di un nesso funzionale tra tale presunta condotta e il comportamento richiesto alle persone offese, escludendo inoltre la sussistenza di qualsiasi ipotetico accordo tra Valentino e Giovanni Mellace volto a costringere i coniugi Grampone/Talotta a desistere dalle azioni giudiziarie intraprese in relazione alla gestione del Lido Lo Jonio.
La conferma dell’assoluzione di Valentino anche in grado di appello, vale ad ulteriormente dimostrare la buona fede e la correttezza dello stesso nella risoluzione della vicenda concernente la gestione del Lido lo Jonio, evidenziando come l’imputato sia vittima ingiusta delle reiterate ed infondate accuse mossegli dagli ex gestori del Lido con la finalità di estrometterlo da una attività creata con sacrificio e dedizione.

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