Due pareggi per le calabresi Catanzaro e Cosenza nella ventottesima giornata del campionato di serie B. Entrambi con rammarico. Ma se le Aquile (1-1 contro la Reggiana al “Ceravolo”) danno continuità al proprio percorso e si mantengono nelle zone altissime della classifica, a poco serve l’1-1 dei Lupi a Modena. A dieci giornate dalla fine del campionato, i rossoblù sono sempre ultimi con otto punti di distacco dalla quart’ultima posizione in classifica.
Fabio Caserta prima della gara contro la Reggiana aveva messo tutti in guardia: è giusto mantenere alto l’entusiasmo e sognare in grande, ma guai a perdere di vista le numerose insidie del campionato. Ed eccole le difficoltà di cui parlava: nella giornata sulla carta forse più favorevole e dopo l’ottima vittoria di La Spezia, le Aquile sono state costrette a rallentare il passo. Il pareggio in rimonta ottenuto ieri al “Ceravolo” dimostra ancora una volta quanto la B sia imprevedibile ed equilibrata. Sia chiaro, la prestazione dei giallorossi non è stata inferiore rispetto alle precedenti, anzi, il gioco e le occasioni da rete non sono affatto mancate e il pubblico di casa ha apprezzato. Ma è ovvio che il gol subito in apertura di partita da Vido ha condizionato non poco la partita. Inoltre, bisogna riconoscerlo, si è sentita l’assenza di Quagliata, l’uomo in più del Catanzaro da gennaio ad oggi. Nel secondo tempo, la reazione di Iemmello e compagni si è fatta più intensa, arrembante, e il pareggio siglato da Scognamillo è stato più che meritato. Poi, però, non è arrivato il guizzo che avrebbe consentito di accorciare ulteriormente il distacco dalla terza posizione occupata dallo Spezia. Peccato.
Crema: nulla da dire a una squadra che, quando vuole, gioca a calcio come pochi e che nelle ultime dieci partite non ha mai perso, tenendo un ritmo da promozione diretta e mantenendo il quarto posto. Un traguardo evidenziato dalla curva giallorossa con uno striscione molto incisivo che evidenzia la compatezza della piazza: “Società, allenatore e giocatori, staff, stampa e tifoseria: dirige l’orchesta la Curva Massimo Capraro. Bentornata prima gloria del Sud, facciamoci un applauso. Il merito è di tutti”.
Amarezza: a volte la sensazione è che questa squadra non sfrutti pienamente le sue potenzialità. Ma la crescita, rispetto alla prima parte del torneo, è evidente e il campionato è ancora lungo e ricco di opportunità. Con qualche gol in più degli attaccanti (Iemmello escluso) questo Catanzaro può volare ancora più alto. Un unico rammarico in vista dello scontro diretto di sabato prossimo contro la Cremonese: mancherà proprio capitan Iemmello per squalifica.
In un’altra stagione, magari di un’altra epoca storica, il punto raccolto ieri a Modena dal Cosenza sarebbe stato accolto positivamente. Nonostante gli evidenti e ormai riconosciuti limiti tecnici dell’organico messo in piedi alla meno peggio quest’anno dalla società silana, la prova del “Braglia” non può essere definita negativa. Anzi, ad emergere è soprattutto il rammarico per una vittoria sfumata a una manciata di minuti dal 90’ minuto, ancora una volta a causa di una disattenzione difensiva evitabilissima. Dopo l’esonero di Massimiliano Alvini e l’arrivo in panchina del duo Belmonte-Tortelli, la squadra rossoblù ha messo in campo tutto l’orgoglio e la disponibilità al sacrificio di cui è dotata. Con equilibrio e senza sbilanciarsi mai troppo, è riuscita a mettere in difficoltà un avversario in giornata poco favorevole (bisogna ammetterlo) nonostante le numerose frecce al proprio arco. Il problema è che, dopo il gol del vantaggio realizzato da Artistico, i Lupi non sono riusciti ad approfittare delle non poche distrazioni tattiche e difensive dei “canarini” per chiudere il confronto (vedi colpo di testa di Zilli da posizione invidiabile finito ampiamente fuori). Persino dopo l’1-1, Kouan, in contropiede, ha avuto tra i piedi l’opportunità di mettere davanti alla porta gialloblù Mazzocchi, sbagliando clamorosamente il passaggio. Ecco, sta proprio qui il punto cruciale della questione. In un campionato cadetto di livello non eccelso, con un pizzico di qualità in più (non serviva la luna) e nonostante i quattro punti di penalizzazione, oggi il Cosenza non sarebbe ultimo in classifica con possibilità quasi nulle di raggiungere la salvezza. Nel mercato di riparazione dello scorso gennaio sarebbe bastato davvero poco per provare a mettere l’ennesima toppa alle croniche incapacità gestionali della società. E invece si è scelto di sparire, di arrendersi, di retrocedere.
Crema: oltre alla prestazione dignitosa della squadra rossoblù (seppure poco utile guardando la classifica), bisogna sottolineare ancora una volta il grande cuore dei tifosi rossoblù, presenti al “Braglia” in oltre 800. Da tempo, e in special modo quest’anno, hanno visto calpestata la loro passione da un club palesemente inadeguato per la serie B.
Amarezza: il dispiacere più grande stavolta è per Luca Garritano. Il dolore per la morte improvvisa del padre va oltre ciò che accade sul campo. Purtroppo il suo ritorno in rossoblù non è coinciso con un momento felice della sua vita. (Francesco Veltri)
Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x