RENDE L’anti-Leone? Un ex rettore, manco a dirlo. Forse era destino che il “papa nero” (una volta si chiamava “candidato di superamento”) del voto di maggio a Rende fosse di area accademica, e il Partito democratico ha pensato a Gino Crisci nelle stesse ore in cui il centrodestra “tirava per la giacchetta” il magnifico Nicola Leone, arrivato quasi a fine mandato e figura strategica in ottica nascituro Policlinico Unical.
Progetto accantonato? Si vedrà. Intanto la notizia filtra dai corridoi della segretaria provinciale dem, e l’assemblea del 20 all’hotel San Francesco sarà una data spartiacque, magari con altri nomi sul tavolo visto che in una settimana può cambiare totalmente lo scenario dal punto di vista politico ma anche giudiziario.
Comunque vada – o sia andata – l’opzione Crisci, l’identikit a cui guardano i democratici è a-politica: «Serve comunque gente delle professioni e delle imprese – ragiona una figura di vertice dei dem bruzi – la cosa singolare è che mentre in altri comuni c’è la fila di candidati a sindaco, a Rende è difficile trovarli, anche se non tutte le forze politiche lo ammettono: non è mai successa una situazione simile. Molti vorrebbero ma sono scoraggiati da famiglia e amici… perché la maggior parte dei sindaci di Rende è finita male».
E il fonte “civico” di centrosinistra? Ieri si sono riuniti al Museo del Presente soci e simpatizzanti di AttivaRende. «Una densa e partecipata discussione – si legge in una nota –, durante la quale forte è stata espressa la preoccupazione in tutti gli interventi per l’oggettiva situazione di stallo nella quale pare essere caduto il percorso di confronto politico per la costruzione della grande coalizione che può dare alla città un governo finalmente di segno progressista, coerente a una prospettiva di città da rigenerare in tutte le sue dimensioni, sociali, culturali, economiche, civiche. Da diverse settimane le associazioni e i partiti che condividono l’obiettivo di rilanciare le attività amministrative e politiche della città – dopo l’ultimo e oscuro decennio a guida Manna che ha portato al triste commissariamento della città – lavorano per identificare i capisaldi programmatici e strategici, e per individuare un candidato sindaco condiviso, esigenza quest’ultima ancor più urgente dopo l’indisponibilità ad assumere l’impegno da parte dell’on. Sandro Principe». Per quanto riguarda la candidabilità di Principe, chiarisce Marina Simonetti, «non ci sostituiamo in alcun modo alle sua legittima autonomia di scelta; il nostro è un appello a far presto e bene». A stretto giro arriva la replica dei riformisti: «Siamo dispiaciuti con l’On. Principe che ha scelto Attivarende come sua portavoce e non i dirigenti della Federazione Riformista di cui lui stesso è autorevole esponente. A noi risulta che, nel corso di alcune riunioni, sono stati fatti ragionamenti ed affermazioni complessi che avrebbero richiesto interpretazioni adeguate e complete. Alla Federazione Riformista risulta, invece, che nella prossima settimana l’On. Principe comunicherà con la consueta sincerità il suo pensiero».
AttivaRende sottolinea che «i tempi del confronto e delle scelte si sono purtroppo dilatati e procrastinati, con il rischio di perdere quella spinta al cambiamento e alla voglia di protagonismo che la città ha espresso con il voto al referendum». L’assemblea di attivaRende ha «ribadito con forza la necessità di addivenire subito, con tutte le forze coinvolte, ad indicazioni chiare e qualificate, e assolutamente arginare possibili soluzioni raccogliticce e velleitarie con la riedizione di stagioni che pensavamo fossero già alle nostre spalle. Forte, dunque, l’appello a tutte le forze, alla Federazione Riformista in particolare, forza con la quale si è condivisa l’energica opposizione alla giunta Manna e il rifiuto ai tentativi di sciogliere la città di Rende per decreto, affinché il confronto riparta in tempi brevi per la stesura del programma e la designazione di un candidato sindaco qualificato e condiviso». L’assemblea di attivaRende pensa che «l’obiettivo sia perseguibile e realizzabile in un rapporto dialettico e costruttivo con tutte le forze che hanno una comune visione della città». Di qui l’invito a tutti «a far prevalere il buon senso e l’interesse per il bene comune, per riattivare energie e competenze e dare alla città i tempi migliori che merita».
Intanto, il fronte socialista e riformista si ricompatta in vista della segreteria regionale e provinciale di Cosenza del Partito socialista che ha organizzato per domani, venerdì 14 marzo, con inizio alle 16 all’Hotel San Francesco di Rende, un’assemblea pubblica in preparazione del congresso nazionale straordinario previsto nell’ultima decade di marzo a Napoli. «Il titolo dato all’appuntamento assembleare – si legge in una nota dei socialisti – è eloquente: “Futuro: Socialismo e Buona Politica”. Dottrine ed ideologie proprie del socialismo-riformista ora più che mai indispensabili nell’ottica del governo presente e futuro della vita dei cittadini alle prese con sfide epocali sul piano della salvaguardia della libertà e dei principali diritti conquistati nel secolo scorso. Anche grazie alle battaglie socialiste. Futuro, quindi. Con radici forti nel passato e la prassi consolidata della buona politica». I temi sono macro ma c’è da scommettere che domani non mancheranno i richiami alla campagna elettorale ormai alle porte.
«Il socialismo, in estrema sintesi – afferma il segretario regionale e presidente nazionale del Psi, Luigi Incarnato – come idea-guida di una nuova trasformazione del Paese e della Calabria dove è necessario riaffermare, ampliandoli, i diritti e le libertà conquistate, garantire il superamento delle gravi discriminazioni sociali e culturali ancora esistenti e, soprattutto, creare nuovi modelli di sviluppo in cui assicurare equità e lavoro. Il domani siamo noi perché è dal presente, dal nostro oggi, che deve partire la sfida – aggiunge – capace di creare progresso e crescita in Italia ed in Calabria dove la politica del fare, che ci appartiene, deve prendere il sopravvento sulla politica degli annunci, del privilegio e di un pericoloso ritorno al passato in termini di diritti e democrazia, portato avanti dalle destre al governo sia nel Paese che nella nostra Regione. Il prossimo congresso nazionale del Psi è una chiamata alla responsabilità e ad un impegno forte e determinato, che affonda le radici nella nostra prestigiosa storia, per rilanciare una ideologia che non morirà fino a quando l’uomo avrà bisogni da soddisfare. E diritti da difendere. In questa ottica Cosenza e la Calabria sono già pronte a ripartire ed a rilanciare», conclude Incarnato. (e.furia@corrierecal.it)
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