RENDE «Costruire l’alternativa alle destre sia alla Regione – dove chi dovrebbe governare comunica di comunicare e non fa nulla, a partire dalla sanità – che a Roma, dove governano per sottrazione di diritti e risorse». Nicola Irto lancia ufficialmente la sua ricandidatura alla segreteria regionale del Pd sapendo di dover parlare di «un campo larghissimo senza pregiudizi» proprio nella città – Rende – in cui il centrosinistra è spaccato e corre con tre candidati a sindaco.
«In molti comuni – ribatte Irto – come Lamezia e Paola abbiamo dimostrato di essere un partito con le porte aperte a tutti, altro che particolarismi ed egoismi. Però saremmo tutti nello stesso partito se avessimo le stesse posizioni ovunque: ci sono delle dinamiche territoriali di cui tenere conto, poi a Rende c’è un secondo turno…».
«Rispettiamo Sandro Principe – spiega il parlamentare -, ma la sua candidatura era insostenibile in un’ottica di cambiamento della città, gli mando un in bocca al lupo ma io non sono stato in silenzio come lui ha detto».
«Le risorse civiche – aggiunge – sono trasversali a tutte le coalizioni, il candidato è una figura civica e di rinnovamento, un 31enne che parla alle forze sociali e al volontariato».
Infine Reggio, dove «c’è un anno di tempo, anche qui stiamo lavorando a una coalizione molto larga» assicura Irto.
Innovazione e giovani sono alla base della scelta del luogo (l’Unical) per la prima tappa della campagna congressuale e quando Irto fa riferimento alle scadenze elettorali si riferisce a quelle tra i cubi piuttosto che al rinnovo del consiglio comunale: la partita rendese che gli interessa altrettanto è quella della lista Primavera universitaria, in corsa nel Consiglio nazionale, esperienza legata alle giovanili della sinistra. Nel pubblico la delegazione dei consiglieri regionali dem e molte donne, da Enza Bruno Bossio alla vicesindaca di Cosenza Maria Locanto a Jasmine Cristallo, e poi la linea giovane degli amministratori del Cosentino come Stefano Borrelli, Paolo Pappaterra, Matteo Lettieri e Salvatore Monaco ma anche la new entry Francesco Aiello, docente Unical nonché ex candidato governatore 5 Stelle, salutato da Irto al microfono.
«Siamo un partito con le porte aperte» dice il segretario, annunciando che «il 10 maggio manifesteremo a Catanzaro per chiedere una sanità migliore. La cifra del fallimento di Occhiuto è nel dato dell’emigrazione sanitaria in continua crescita. La segretaria nazionale sarà in Calabria in una tappa del nostro tour nella malasanità. Il governatore – attacca ancora Irto – non ha risolto i problemi ma ha nominato gente da fuori, aumentando solo la corsa al carrierismo. In Regione la Calabria merita più trasparenza, il Consiglio è svilito a passacarte di una giunta di cui nessuno conosce i nomi».
Poi l’impegno a «scendere in campo anche nei territori per stimolare la partecipazione nei referendum» con alcune parole d’ordine: «Speranza, consapevolezza, orgoglio e opportunità per tutti».
Irto annuncia poi una grande alleanza senza recinti ma anche «senza minacce al Pd. In Calabria siamo maggioranza, basta vedere i voti delle ultime Europee. Abbiamo amministratori e giovani, non accettiamo minacce da nessuno che si sveglia e ci attacca magari per avere un like sui social. Ai nostri alleati invece chiedo di alzare con noi il livello dell’opposizione a Occhiuto, per costruire l’alternativa: se non ci alleiamo ora, non lo faremo più. Dopo il congresso – continua – lanceremo il Cantiere delle Idee con forze sociali e civiche. Inviteremo gli altri partiti. Includeremo invece di allontanare».
Poi rivendica l’apertura di molte sedi fisiche nuove, da Bovalino a Cosenza, presto toccherà a Reggio Calabria: «è uno sforzo enorme, ma non basta, lanceremo una nuova app per una community che alimenti un contatto diretto nella base, non è una sostituzione ma una aggiunta. Sarà un segnale per aumentare la partecipazione politica degli iscritti. Intanto, fino a metà maggio si discuta nei circoli come nel resto d’Italia: noi non ci siamo tirati indietro, subito dopo i congressi però discutiamo delle Regionali, non sarà un passaggio burocratico ma di contenuto e autentico, non solo al nostro interno».
Poi un passaggio sulla corsa in solitaria alla segreteria regionale dem: «Sarei stato molto contento di non essere l’unico candidato alla segreteria regionale, ma ricordo che partiti come Forza Italia e Fratelli d’Italia non fanno congressi perché decide tutto Roma e lo comunica con due righe di lettera. Noi – conclude – siamo una comunità viva e autentica con storie e valori straordinari».
Uno degli ultimi passaggi, Irto lo dedica a quello che definisce «un attacco a un uomo di stato come Agostinelli al porto di Gioia Tauro, tramite amministrazioni locali di centrodestra. È gravissimo».
«La questione calabrese va rilanciata a livello nazionale, temi come l’alta velocità e la 106 sono spariti dai radar, la presenza di Elly Schlein servirà anche a riportare i riflettori su queste priorità. Occhiuto ha venduto come dato positivo degli aeroporti anche i rientri dei giovani per le vacanze di Pasqua, il tema invece è lo spopolamento e l’emigrazione sanitaria anche per i problemi meno gravi delle cure oncologiche. Su questi e altri temi il Pd c’è», conclude. (e.furia@corrierecal.it)
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