Rubbettino: «Il divario culturale al Sud una questione di carattere economico e sociale»
L’editore e delegato Aie si rivolge agli scrittori: «Potrebbero attrarre giovani e non solo»

«Il divario culturale è uno dei divari che purtroppo si registrano nel Paese, e come in altri campi anche in questo, riteniamo che si tratti di un problema di carattere nazionale. Bene ha fatto il presidente dell’AIE, Innocenzo Cipolletta, a porre il Mezzogiorno al centro della sua azione». Così, in un’intervista al Sole 24 Ore l’editore calabrese Florindo Rubbettino, delegato al Sud della presidenza dell’Associazione italiana editori, che promuove una campagna di informazione sul divario culturale delle regioni meridionali. «Il tema del divario di lettura e di consumi culturali al Sud – afferma Rubbettino – non è un problema solo del Sud ma di tutto il Paese. Così come non è un problema solo di editori e librai, ma è questione anche di carattere economico e sociale». Secondo un’indagine che fa riferimento a diversi parametri emerge – spiega l’editore – «l’esistenza di una relazione diretta tra l’indice di lettura e la dotazione di infrastrutture culturali del territorio. Pensiamo a librerie, eventi, biblioteche, fiere del libro…Siamo perciò convinti che, se non si rafforzano le infrastrutture per la lettura non si risolve alcun problema». «Pensiamo – aggiunge – che si debba promuovere azioni di promozione della lettura con un’ampia partecipazione. Pensiamo ad azioni che coinvolgano soggetti pubblici in primo piano spesso assenti, ma anche privati, istituzioni, operatori, cittadini e soprattutto il terzo settore».
«Necessario un rilancio»
«La ricerca di Pepe Research evidenzia che nel Mezzogiorno il volontariato culturale ha spesso una funzione di supplenza per fronteggiare le carenze nelle infrastrutture pubbliche. Un’altra nostra analisi mostra come la partecipazione del Terzo settore al Sud e nelle Isole è del 29% ed è superiore a quella al Centro-Nord pari al 24%», spiega ancora l’editore calabrese, che parla della necessità di un rilancio: «Pensiamo anche che sia necessario proporre con creatività. Si deve pensare a nuovi punti vendita non convenzionali per rilanciare cartolibrerie ed edicole e altri presidi».
Per Rubbettino «le biblioteche devono essere anche una risposta alla povertà educativa». Mentre la scuola ha una responsabilità «enorme»: «Il focus viene riposto sulla quantità di cosa da studiare piuttosto che sul piacere di apprendere e quindi di leggere. Bisognerebbe sperimentare pratiche di lettura libera, uscendo dai ranghi per dare spazio alla curiosità». E infine l’editore rivolge un appello agli «scrittori di successo, meridionali e non, che potrebbero con le loro capacità di racconto, attrarre giovani e non solo».
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