Elezioni Rende, «Ghionna parla solo di commissariamento»
Laboratorio Civico: «Ma molti della sua lista espressero piena solidarietà alla giunta Manna per la palese ingiustizia subita da tutta la città»

RENDE Laboratorio Civico attacca l’aspirante primo cittadino di Rende, Marco Ghionna, dopo la sua partecipazione al forum andato in onda ieri sera su L‘altro Corriere TV (canale 75). Nel mirino le sue frasi sul commissariamento. «Le uscite pubbliche e televisive del candidato Ghionna – si legge in una nota – confermano un dato ormai evidente: al di là di pochissime e generiche proposte, l’intera sua campagna elettorale ruota attorno a un unico, sterile argomento: lo scioglimento del Comune di Rende, usato come strumento di propaganda denigratoria, senza alcun rispetto per la verità dei fatti e per la città»,.
Secondo Laboratorio Civico «Ghionna ignora o finge di ignorare che la sentenza del Tar Lazio è stata appellata dinanzi al Consiglio di Stato e che quindi il provvedimento non è definitivo. Ignora che la Corte d’Appello di Catanzaro ha ribadito la piena candidabilità del Sindaco Marcello Manna, respingendo ancora una volta il ricorso del Ministero dell’Interno. Ignora, ancora, che esponenti autorevoli del centrosinistra e del centrodestra hanno denunciato pubblicamente l’assurdità e l’ingiustizia dello scioglimento, esprimendo piena solidarietà a Rende. Fa riflettere che candidati oggi nelle sue liste, ieri fossero firmatari del ricorso contro lo scioglimento. Che una consigliera, oggi al suo fianco, sia la stessa che ha promosso quel ricorso. E che un noto avvocato candidato con Ghionna, difensore di più indagati nei procedimenti legati allo scioglimento, dovrebbe per primo conoscere bene l’inconsistenza e l’arbitrarietà dell’intero impianto accusatorio!», prosegue la nota a firma Laboratorio Civico che si conclude constatando che «se questi sono i contenuti di una campagna elettorale, forse è il caso che qualcuno si chieda se valga davvero la pena continuare. Rende ha bisogno di idee, visione, progetti concreti. Non di polemiche strumentali né di campagne d’odio costruite sul nulla».