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l’inchiesta milanese

Monardo “portavoce” di Bellocco e il pressing sull’imprenditore sotto usura

Le rivelazioni di un imprenditore di Como in continue difficoltà economiche. Gli incontri con il sorianese e il primo faccia a faccia con il defunto rampollo di ‘ndrangheta

Pubblicato il: 06/05/2025 – 7:00
di Giorgio Curcio
Monardo “portavoce” di Bellocco e il pressing sull’imprenditore sotto usura

LAMEZIA TERME «Dai fatti di cronaca recenti ho appreso di aver conosciuto un soggetto che era legato alla Curva Nord, in particolare Antonio Bellocco. Mi è stato presentato da Filippo Monardo, che a sua volta mi era stato presentato da un soggetto di nome Marco Bono». Questi soggetti «li ho conosciuti perché avevo problemi economici, pertanto ho chiesto dei prestiti a Marco Bono dall’anno 2022/2023 (…) un giorno mi ha rivelato che poteva aiutarmi economicamente, prestandomi delle somme di denaro, che io avrei dovuto restituire con una percentuale in più del 10%». A parlare con i pm è Piero Bene, imprenditore ed editore sportivo di Como che, con la BePi Tv trasmetteva partite di calcio dilettantistico. È lui a chiamare in causa Bono, classe 1975 di Rosarno, titolare di un distributore di benzina nel Varesotto, già coinvolto nell’inchiesta “Hocus Pocus”. Monardo (cl. ’75), invece, è stato arrestato ieri mattina nel blitz eseguito da Squadra mobile e GdF di Milano su ordine del gip Domenico Santoro.

Da Bono a Monardo

Nel verbale del 29 ottobre 2024, l’imprenditore rispondendo alle domande degli inquirenti, ricostruisce quanto avvenuto, a cominciare dai primi 5mila euro ricevuti da Bono, «disponendo che io avrei dovuto restituirglieli la settimana successiva con il 10% in più». Questa situazione con Bono sarebbe andata avanti fino a luglio 2022 e «ogni qualvolta lui mi consegnava dei soldi, io restituivo tali somme nei tempi da lui stabiliti e nella stessa giornata me li riconsegnava, chiaramente con la richiesta del 10% in più. In altre parole, erano sempre i miei soldi che giravano». A luglio 2022, poi, l’incontro con Filippo Monardo. «Il motivo di questo incontro era dovuto al fatto che Bono mi aveva detto di non essere più disponibile a prestarmi i soldi e per tale ragione dovevo rivolgermi a questo Monardo», spiega ancora l’imprenditore che, sospettando un accordo tra i due, col tempo spiega di aver capito che i due si conoscevano molto bene. Il “subentro” di Monardo nel prestito dei soldi, però, comportava dei cambiamenti significativi come il pagamento richiesto dell’Iva. A settembre 2022 la prima richiesta di denaro a Monardo – 15/20mila euro – che l’imprenditore, però, non riesce a restituire. E «dopo questa consegna sono stato costretto a chiedere a Monardo altri soldi» mentre «dal settembre 2022 non sono più riuscito a restituire tali somme nei tempi previsti, tant’è che la ora sono molto indietro nei pagamenti».

Bonifici e false fatture

Agli inquirenti la vittima illustra anche come avveniva la restituzione delle somme di denaro prestate e cioè «con bonifici bancari, a volte da 5mila euro, a volte da 4mila ma, a Bono, ad esempio, facevo anche dei pagamenti con Pos da 400, 500 euro». A Monardo, invece, «restituivo tali somme esclusivamente con bonifici bancari effettuati da me personalmente, a fronte di fatture emesse da società diverse che io non conoscevo». E non è tutto. L’imprenditore spiega che «Monardo mi diceva cosa scrivere nella causale del bonifico, ad esempio prodotti alimentari, mentre per quanto riguarda queste società che emettevano tali fatture per operazioni inesistenti mi diceva che erano società di fornitori alimentari a lui vicini, senza entrare nel dettaglio…».
Negli anni, dunque, l’imprenditore sarebbe riuscito a restituire 10/15 mila euro mentre «a detta di Monardo io dovrei ancora restituirgli circa 40.000 euro».

Il subentro di Totò Bellocco

Capitolo Bellocco. Agli inquirenti, infatti, l’imprenditore racconta anche dell’incontro avuto con il rampollo defunto dell’omonimo clan di ‘ndrangheta. Il primo, in assoluto, sarebbe avvenuto in un centro commerciale di Pioltello nell’ottobre del 2023. Di fatto, sempre secondo il racconto della vittima, si sarebbe ripetuto lo stesso schema già visto con Bono. «All’epoca fu lui a presentarmi Monardo dicendomi che non poteva più consegnarmi i soldi. Invece ad ottobre 2023 è stato Monardo a dirmi che non era più disponibile a “prestarmi” i soldi, pertanto mi ha presentato Bellocco». L’imprenditore racconta agli inquirenti anche le modalità imposte da Bellocco: lui gli avrebbe consegnato i soldi in contanti, qualunque cifra volesse, «io avrei dovuto restituirli mediante bonifico bancario a fronte di fatture inesistenti emesse da una cooperativa, corrente nel Bergamasco». Accordo accettato di buon grado e, infatti, già al termine di quell’incontro Bellocco, «dopo essersi allontanato, mezz’ora dopo è ritornato nel luogo dell’incontro e mi ha consegnato la somma di 5000 euro in contanti». Dopo qualche giorno, «mi è arrivata una fattura emessa dalla medesima cooperativa bergamasca dell’importo di 5000 euro + iva (22%). Pertanto, a fronte di questa fattura ho effettuato un bonifico».

bellocco beretta 'ndrangheta verbali

«Monardo portavoce di Bellocco»

I rapporti con Bellocco, però, precipitano presto. Non riuscendo a restituire 23mila euro, diventati 26mila con l’Iva, il calabrese convoca l’imprenditore ad un incontro avuto all’Ikea di Corsico poco prima di Natale 2023. «Mi ha chiesto la restituzione dei soldi dicendomi testualmente: “non sai con che persone hai a che fare”» racconta l’imprenditore agli inquirenti. Poi un altro incontro a Saronno «per rassicurarlo, dicendogli che avrei restituito tali somme di denaro. Nell’occasione, per prendere tempo, gli ho detto che gli avrei restituito i soldi soltanto dopo aver recuperato un credito che vantavo da una azienda». Una bugia presto svelata da Bellocco. «Si è arrabbiato, è sceso dal mio veicolo ed è salito a bordo di un’altra macchina che ci seguiva che era condotta da un soggetto di origine straniera», spiega la vittima agli inquirenti. A questo punto è di nuovo Monardo ad intromettersi. «È stato portavoce di Antonio Bellocco, dicendomi che potevo restituire i soldi a quest’ultimo mediante la sottoscrizione di cambiali a copertura del debito…». L’ultimo incontro con il sorianese sarebbe avvenuto tre giorni prima dell’interrogatorio dell’imprenditore. «Monardo mi ha fatto il resoconto della somma totale che devo restituire a lui e ad Antonio Bellocco, circa 63.000 euro, intimandomi di saldare tali somme entro natale 2024». (g.curcio@corrierecal.it)

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