Donne e soldi, storie di ordinaria criminalità dal “clan degli Zingari”
Nipoti e conviventi al servizio di “Semiasse” Abbruzzese e Gianluca Maestri: l’aumento di stipendio per convincerlo (inutilmente) a non pentirsi

COSENZA Una paga mensile abituale di 1.500 euro al mese, saliti a 2.000 dopo l’arresto del 1° settembre 2022 e la conseguente detenzione in carcere. Storie di ordinaria amministrazione all’interno dell’organizzazione criminale “degli Zingari” di Cassano allo Ionio, distillata attraverso il versamento degli emolumenti per i servizi resi in seno al clan di appartenenza. Ad occuparsene sarebbe stata una donna, ma non una qualunque: la compagna e convivente del boss Nicola “Semiasse” Abbruzzese, Finizia Pepe, finita in manette nel nuovo blitz eseguito stavolta dai Carabinieri su ordine del gip Danila Romano, su richiesta della Distrettuale antimafia di Catanzaro.
Il ruolo di Maestri
Il beneficiario era Gianluca Maestri, anche lui non un soggetto qualunque. Dalle carte dell’inchiesta “Athena” era emerso principalmente quale «partecipe dell’associazione dedita allo spaccio di stupefacenti» e risulta imputato anche per un tentativo di estorsione aggravato dal metodo mafioso, organizzato ed attuato, in maniera congiunta da esponenti della cosiddetta “confederazione della ‘ndrangheta cosentina” e rappresentati da Michele Di Puppo per gli “italiani” e dallo stesso Maestri e Ivan Barone per gli “Zingari”, e dalla criminalità organizzata cassanese rappresentata proprio da “Semiasse”. La storia, però, prenderà strade inattese perché proprio Maestri deciderà di collaborare con la giustizia, fornendo quegli elementi necessari per confermare il quadro accusatorio della Dda.
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Donne e soldi: nipoti, ex e conviventi
Donne e soldi, non il classico stereotipo da film ma storie di ordinaria criminalità organizzata. Secondo l’accusa, infatti, Finizia Pepe avrebbe curato in prima persona la retribuzione dell’attuale collaboratore attraverso un’altra donna, la sua compagna. Per gli inquirenti, quindi, si sarebbe ripetuto uno schema già visto con Mariarosaria Maestri, ex convivente di Gennaro Presta e nipote di Gianluca Maestri che, proprio in virtù di tale doppio legame, «era stata individuata quale soggetto deputato a favorire le comunicazioni dei due uomini con Nicola Abbruzzese Nicola». Quest’ultimo, a sua volta, si era avvalso della collaborazione della madre dei suoi figli, come ricostruito in fase accusatoria. Ma, una volta uscita di scena Mariarosaria Maestri – arrestata il 30 giugno 2023 – la donna sarebbe stata evidentemente “sostituita” dalla Marincola visto che anche Maestri era già in carcere dal 1° settembre 2022, giorno di esecuzione dell’operazione “Reset”, contro le cosche cosentine. Nomi diversi per compiti evidentemente differenti. Già, perché, se Finizia Pepe e Mariarosaria Maestri – sempre secondo l’accusa – si chiamavano e si scambiavano messaggi tra loro per organizzare così incontri finalizzati allo smercio di stupefacenti, Pepe Finizia e Marincola Iside, invece, «comunicavano telefonicamente affinché la seconda raggiungesse Cassano all’Ionio e ritirasse lo stipendio del suo compagno recluso».
L’aumento di stipendio per scongiurare la collaborazione
A proposito dei soldi. Come accennato, la paga di Maestri è passata da 1.500 a 2mila euro, un aumento che potrebbe avere una duplice giustificazione per gli inquirenti: da una parte serviva a finanziare anche le spese legali, dall’altra poteva essere anche un tentativo di assicurarsi “la fedeltà” di Gianluca Maestri e cercare di scongiurare – senza evidentemente riuscirci – i suoi propositi di collaborare con la giustizia. Sarà lui stesso, in qualche modo, a farlo quanto meno intendere nell’interrogatorio del 15 dicembre 2023. «(…) posso immaginare che quando ero in carcere mi davano di più per tenermi buono ed evitare magari che io scegliessi un percorso collaborativo. Voglio precisare che io ho scelto di collaborare per sottrarre mio figlio all’ambiente criminale nel quale mi trovavo io, dovendo dire che per il resto a me non mancava niente perché mi è sempre stato garantito il sostentamento da parte di Nicola Abbruzzese…». (g.curcio@corrierecal.it)
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