LAMEZIA TERME ««Le comunali hanno una dinamica diversa dalle altre elezioni, cittadini scelgono la persona migliore che può amministrarli. Non si può cogliere un vero dato politico». Lo ha detto Francesco De Nisi, consigliere regionale e segretario di Azione in Calabria, ospite in studio durante la diretta per lo speciale elezioni su L’altro Corriere Tv. «A Lamezia abbiamo deciso di sostenere la Lo Moro in base alle valutazioni del nostro circolo ancora prima che venisse scelta come candidata unitaria del centrosinistra. L’abbiamo scelta per la sua forte determinazione e per i risultati ottenuti in passato. Ho avuto interlocuzioni con esponenti del centrodestra ma sono state tardive, quando il circolo aveva già deciso di sostenerla». A Lamezia Azione corre con una propria lista e il simbolo: «Abbiamo deciso di candidare persone giovani, molte alle prime esperienze, ma motivate e che possano garantire affidabilità e sostegno al di là delle ambizioni personali. Se si candidano persone che poi ambiscono a una carica o poltrona personale al di là dell’appartenenza politica, nei grossi centri succede il caos come a Catanzaro o come sta succedendo a Vibo, che non è immune da fibrillazioni e crisi a causa di consiglieri eletti e senza appartenenza».
«Non possiamo cogliere un dato politico da queste elezioni, il sindaco è il primo baluardo dello Stato sul territorio e i cittadini votano chi gli ispira fiducia». A Lamezia «abbiamo provato a fare una coalizione di centro, ma quando si parte con un progetto bisogna avere la forza di portarlo a termine. Invece molte delle forze che erano con noi si sono defilate perché magari legate da vincoli di appartenenza elettorali. Noi avremmo sostenuto Doris Lo Moro anche senza il Pd, ma qui è stato lungimirante e ha scelto bene. A Rende invece hanno fatto guerra a Principe che era pure un esponente che proveniva da quell’area». I primi dati, però, danno in netto vantaggio proprio Principe: «Se dovesse vincere, significherebbe che i cittadini vogliono essere amministrati da lui e che le interferenze politiche di entrambe le fazioni hanno fallito. Una dimostrazione che le persone non si rottamano e che nessuno può dare patenti di vecchiaia e incapacità, solo i cittadini nelle urne possono farlo». Anche a Cetraro, dove ha vinto Aieta (candidato di Azione), il Pd ha preso altre strade: «Negli ultimi anni ha avuto la capacità di allontanare la classe dirigente migliore con questa filosofia della rottamazione». A Lamezia si profila invece un ballottaggio tra Lo Moro e Murone. «Ho avuto la sensazione di una sfida a tre, molti in campagna elettorale mi hanno detto che avrebbero dato a noi la preferenza, ma votando Bevilacqua. A lui va dato atto che ha fatto una campagna elettorale pacata e tranquilla». Se sarà confermato il secondo turno, saranno i suoi elettori l’ago della bilancia di chi governerà per i prossimi cinque anni Lamezia. «Bisogna vedere quanti realmente andranno a votare. A prescindere da chi sarà sindaco, la città ha bisogno che si passi dalle parole ai fatti. Per anni è mancata visione e programmazione». (redazione@corrierecal.it)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x