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“grande inverno”

Blitz antimafia a Palermo, 16 arresti

Emesse in totale 29 ordinanze cautelari, di cui 13 obblighi di dimora. Nel mirino il mandamento mafioso di Porta Nuova

Pubblicato il: 03/06/2025 – 9:51
Blitz antimafia a Palermo, 16 arresti

PALERMO I carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal gip, su richiesta della Dda diretta da Maurizio de Lucia, a carico di 29 persone. Per 16 sono scattati gli arresti e per 13 l’obbligo di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria. Sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, estorsioni, esercizio abusivo del gioco d’azzardo, reati contro la persona e il patrimonio e in materia di armi, tutti aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose. Le indagini sono state condotte dal nucleo investigativo di Palermo tra il 2023 e il 2025 sul mandamento mafioso di Porta Nuova, storicamente uno dei più potenti e pericolosi della città. Gli indagati non erano stati inclusi nei provvedimenti dello scorso 11 febbraio nell’operazione “Grande Inverno”, che aveva portato in carcere 181 persone. 

L’evoluzione di Cosa Nostra

 Le indagini, in continuità con le risultanze di ‘Grande Inverno’, hanno confermato come “cosa nostra” sia un’associazione criminale vitale e al «passo coi tempi»: se infatti essa è fortemente legata alle regole dei “padri fondatori”, ai suoi antichi riti e al compimento delle “classiche” condotte illecite, come le estorsioni, il traffico di droga e il controllo delle scommesse clandestine online, dall’altro è emersa la capacità degli affiliati di ricorrere ai moderni mezzi di comunicazione per cercare di sfuggire alla pressione investigativa. Il quadro che emerge, sottolineano gli investigatori, restituisce una “cosa nostra” che, nonostante le numerose operazioni coordinate dalla magistratura continua a mantenere la sua presa: può contare su un’allarmante disponibilità di armi, strenuamente rispettosa del modello organizzativo e delle regole storiche, ben ancorata al proprio territorio sul quale esercita un costante controllo, incidendo significativamente sul tessuto economico attraverso le tradizionali attività illecite come l’imposizione della “protezione mafiosa” agli operatori economici e la gestione delle più remunerative piazze di spaccio che trae i propri ingenti guadagni dal traffico di sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina e droghe sintetiche, nonché dal gioco clandestino online. Inoltre è emerso che “cosa nostra” non disdegna di fare uso della forza per la risoluzione dei problemi, facendo registrare e documentare numerosi pestaggi violenti.

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