Referendum, appello di Principe al voto: 5 sì nel nome di Moro, Nenni e Brodolini
Prima uscita pubblica da sindaco in piazza per l’iniziativa di AttivaRende. E nel pubblico impazza il toto-assessori

RENDE Cuoricini. È la prima uscita in pubblico di Sandro Principe da sindaco (la prima ufficiale, con tanto di fascia, è stata in prefettura per la festa della Repubblica) e ci sta che elettori e semplici cittadini lo assedino, stringendogli la mano e congratulandosi, ma anche sollecitandogli risposte. “Ancora am’i trasa…”, ancora dobbiamo (ri)entrare in Municipio, si schermisce e schernisce Principe mentre impazza il sottofondo delle hit sanremesi.
Stasera si parla di altro: AttivaRende è in piazza «per chiedere ai cittadini rendesi di recarsi alle urne per ridare dignità e diritti a chi lavora. Per cancellare leggi sbagliate che rendono il lavoro precario, povero»: queste le ragioni di Mimmo Talarico, che apre il dibattito non prima di aver chiesto un minuto di raccoglimento per le vittime della Striscia di Gaza e di tutti i conflitti.
«Votare Sì a questi referendum – argomenta Talarico – è fondamentale per cambiare in meglio il Paese, garantendo più sicurezza e più tutele per i lavoratori. Inoltre, il voto Sì contribuisce a facilitare l’accesso alla cittadinanza per migliaia di italiani di nuova generazione figli di genitori immigrati. I cittadini, i lavoratori, gli studenti della città di Rende, sono certo, risponderanno com’è tradizione alla chiamata di partecipazione e di democrazia» conclude Talarico.
Con lui e Principe, sul palco allestito in piazza Unità d’Italia anche Graziella Secreti (Cgil) e il giudice del lavoro Emilio Sirianni. Nel pubblico docenti Unical (Battista Sangineto, Walter Nocito, Riccardo Barberi), volti visti durante un’altra campagna referendaria (città unica) come Giovanni Soda, e nomi entrati nel toto-giunta come Clelio Gelsomino, Federico Jorio e Carlo Scola.
Ivan Potente (+Europa) illustra il quinto quesito, quello sulla cittadinanza. Una battaglia per affermare dignità e diritti, il senso di tutti gli interventi.
La chiusura spetta al sindaco: «Da primo cittadino di questa magnifica comunità che cercheremo di rilanciare, invito ad andare a votare esprimendo cinque sì come farò io. A prescindere dagli aspetti tecnici – aggiunge Principe – la questione è politica ovvero il lavoro deve tornare al centro dell’agenda. La mia formazione è di centro-sinistra, ma di quello vero, non il secondo», attacca. E ricorda lo statuto dei lavoratori (“se parliamo di diritti dobbiamo andare alla Prima Repubblica”) firmato Moro, Nenni e Brodolini, «un amico della Cgil che da ministro passò il suo primo Natale solidarizzando con dei lavoratori in sciopero a via Veneto». Secondo Principe davanti alla delocalizzazione del lavoro dettata dal liberismo sfrenato degli ultimi anni e dal primato dei profitti la prospettiva deve essere quella di un sindacato europeo. Infine attacca il centrodestra al governo definendo “inqualificabile” l’invito della premier Meloni a non votare: «La destra ha una caratteristica: è bugiarda – conclude – Non si era mai sentito l’invito ad andare a votare e a non ritirare la scheda». Quanto basta a Principe per rinnovare il suo invito: cinque sì, convinti. (EFur)
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