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la crisi sanitaria

Sanità vibonese in emergenza, i sindaci approvano il report all’unanimità: «Una svolta»

I sindaci fanno fronte comune per il documento che verrà mandato ad Asp e Regione. Proposta l’istituzione di un tavolo tecnico permanente alla presenza dei consiglieri regionali

Pubblicato il: 12/06/2025 – 9:03
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Sanità vibonese in emergenza, i sindaci approvano il report all’unanimità: «Una svolta»

VIBO VALENTIA Un clima disteso, sereno e collaborativo: la situazione di emergenza della sanità vibonese unisce la politica e dalla Conferenza dei sindaci emerge un impegno univoco per fronteggiare le criticità sanitarie della provincia. Denunciare i problemi ma, soprattutto, cercare di risolverli con proposte e soluzioni da discutere insieme e anche con le associazioni civiche. È stato approvato all’unanimità ieri pomeriggio il Rapporto sullo stato della sanità vibonese promosso dal sindaco del capoluogo Enzo Romeo e da altri 18 primi cittadini. Il documento, che era già stato discusso alla presenza del commissario dell’Asp Piscitelli all’ultima seduta della Conferenza, è stato integrato degli emendamenti proposti da altri sindaci e verrà ora portato sul tavolo della commissione aziendale e del commissario regionale.

Le criticità individuate dai sindaci

Farmacia territoriale, posti letto, assistenza e il reparto di psichiatria: diversi gli spunti emersi alla discussione, moderata dal Presidente della Conferenza Salvatore Fortunato Giordano e alla presenza di Gianluca Orlando, rappresentante della terna commissariale alla guida dell’Asp. I sindaci individuano tra le criticità la gestione e la programmazione dell’apparato aziendale, da migliorare insieme ai rapporti tra management e unità operative. Tra le proposte anche un migliore controllo dei flussi dei dati di produttività, al fine di intervenire in caso di anomalia e rispettare i Lea. A livello più sanitario il report chiede l’implementazione della prevenzione e dell’assistenza territoriale con l’apertura di Aggregazioni Funzionali Territoriali pubbliche, l’implementazione di servizi presso le sedi distaccate dell’azienda e la possibilità di postazioni di primo soccorso con ambulanze medicalizzate dove mancano i presidi ospedalieri.

Presenti i consiglieri regionali

Alla seduta hanno partecipato tutti e quattro i consiglieri regionali vibonesi. Antonio Lo Schiavo si è detto disponibile a farsi portavoce della situazione emergenziale in Regione, ma precisando che «è necessario che la concretezza segua il documento. Il vibonese è il punto più critico di questa drammatica situazione regionale: i recenti fatti di cronaca testimoniano che le vittime sono da un lato gli operatori sanitari costretti a lavorare in queste condizioni, dall’altro i cittadini esasperati». Il consigliere dem Raffaele Mammoliti ha sottolineato la «precarietà» del management dell’Asp vibonese, un problema di governance e strutturalità, aspetto da cui deriva la mancanza di una programmazione efficiente. «Vibo vive una situazione drammatica, servono interventi non ordinari ma straordinari per ristabilire il diritto alla salute».

Proposta l’istituzione di un tavolo tecnico permanente

Criticità riportate anche dal consigliere e segretario di Azione Francesco De Nisi, che ha sottolineato le difficoltà della gestione della sanità pubblica in Calabria. Per questo «dove il pubblico non riesce, è giusto rivolgersi al privato per tutelare il diritto della salute dei cittadini». Un esempio sono i posti letto nelle Rsa, solo 96 in tutta la provincia, uno ogni 2 mila abitanti. «Bisogna avere il coraggio di intervenire e aumentare i fondi in questione». Il secondo aspetto su cui si concentra De Nisi è la necessità di invertire questa «carenza di fiducia nel presidio ospedaliero di Vibo», soprattutto dopo i recenti fatti di cronaca. Anche Michele Comito, consigliere regionale di centrodestra, si unisce alla richiesta di concretezza, proponendo anche l’istituzione di un tavolo permanente «in cui parliamo uno a uno dei problemi che riscontriamo, trovando la soluzione prima di passare a uno nuovo». Comito ha sottolineato anche la mancanza di continuità amministrativa che negli anni c’è stata al vertice dell’Asp vibonese con «un commissario che arrivava, capiva il contesto e nel momento in cui iniziava ad intervenire subito veniva rimosso».

«Una svolta per la città»

Proposta, quella del tavolo tecnico permanente, accolta con favore dai sindaci presenti, che poi hanno proceduto all’approvazione all’unanimità del report sulla sanità vibonese, condividendo la necessità di interventi in una situazione emergenziale. «È un documento che segna una svolta importante per la città e che definisce una linea su cui lavorare per migliorare la sanità vibonese» ha detto a margine il sindaco del capoluogo Enzo Romeo. «È una cosa che inorgoglisce noi promotori e tutta la Conferenza dei sindaci che lo ha votato all’unanimità, per cui ne sono felice e soddisfatto perché il mio mantra è sempre stato quello di togliere le casacche e lavorare insieme senza distinzioni di parte per raggiungere l’obiettivo di una sanità efficiente per i nostri cittadini. La presenza dei consiglieri regionali è importante, così come la possibilità di lavorare insieme per portare avanti questo documento e le problematiche della sanità vibonese».

Giordano: «Gap enorme con le altre province»

Soddisfatto anche il sindaco di Mileto e presidente della Conferenza Salvatore Fortunato Giordano: «Un bel segnale per i cittadini, si tratta di un documento importante che pone al centro il problema della sanità nel Vibonese, che è in emergenza. Apprezziamo quanto fanno quotidianamente commissari e Regione, ma c’è bisogno di una particolare attenzione perché il gap con le altre province è enorme. Insieme agli altri sindaci non ci facciamo la guerra, abbiamo preso coscienza di questa situazione per trovare una soluzione unitaria a tutte le criticità che attanagliano la sanità vibonese». Sulla proposta del tavolo tecnico: «Importante affrontare uno per uno questi problemi senza fare un programma generale e lasciarlo nel vuoto, ma continuarlo a seguire affinché si ottengano veri risultati. C’è un intento comune, anche le associazioni hanno partecipato con proposte, c’è una vivacità e un dibattito sicuramente proficuo». (ma.ru.)

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