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Catanzaro, Crotone e Vibo: non si vive solo di speranza

Per Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia l’attesa sembra essere più che una speranza, ma il desiderio che qualcuno decida di fare qualcosa di utile. A prevalere non sarebbe più la solidarietà “parolaia…

Pubblicato il: 22/06/2025 – 10:51
di Franco Scrima
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Catanzaro, Crotone e Vibo: non si vive solo di speranza

Per Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia l’attesa sembra essere più che una speranza, ma il desiderio che qualcuno decida di fare qualcosa di utile. A prevalere non sarebbe più la solidarietà “parolaia”, ma un qualcosa di positivo che “surclassa” l’agire di altri.
Catanzaro è il capoluogo della Calabria e, pertanto, o provvede da sé, oppure sarà difficile ottenere attenzione e solidarietà. Tutto ha inizio quando è stata “elevata” a capoluogo. Secondo alcuni questa sarebbe la causa di tutto avendo sottratto il “capoluogo” ad altre città. Ma anche un pretesto per ottenere condizioni che, diversamente, non avrebbe mai avuto. Per esempio? L’accostamento, forse, è per “giustificare” quanto fu fatto per Cosenza che ottenne la sede regionale della Rai sottraendola al Capoluogo di Regione, come è stato fatto per tutte le città capoluogo. Tutto è maturato grazie agli interventi di chi deteneva “le chiavi del potere”, senza curarsi degli altri. Sono considerazioni che, nonostante il tempo trascorso, continuano ad essere presenti, così da determinare ulteriori effetti non graditi soprattutto a coloro che sono motivati da egoismo. Comunque sia, va dato atto a Cosenza e a Reggio Calabria di aver lavorato bene con Paesi che hanno potuto fare operazioni importanti per alimentare il turismo in quei territori calabresi e, di conseguenza, la loro economia. Sono state fatte iniziative anche per scambi culturali e commerciali che hanno dato apporto all’economia delle due città. Mentre Catanzaro, Vibo Valentia e Crotone, ancora oggi, continuano ad essere fermi per quanto riguarda il processo di sviluppo. Da sottolineare inoltre che molte di quelle attività erano previsti dagli incentivi della Regione che adesso non ha più motivo di foraggiare.

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