Bullismo, Roccella: «al Sud la rete familiare protegge i giovani»
La riflessione della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità

ROMA L’Intelligenza Artificiale non è solo uno strumento di innovazione, ma può diventare un’arma nelle mani sbagliate. Sta nascendo una nuova forma di cyberbullismo evoluto: giovani che utilizzano tecnologie come deepnude e deepfake a sfondo sessuale per umiliare, ricattare e isolare i coetanei. Per contrastare bullismo e cyberbullismo è importante che «scuola e famiglia collaborino in un’alleanza responsabile. La cosa più importante è aumentare la consapevolezza delle famiglie nei confronti di quello che accade, dei ragazzi nei confronti dei pericoli e delle opportunità di internet e del web e la consapevolezza per quanto riguarda anche le pene». Lo ha affermato la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, partecipando alla conferenza stampa di presentazione dei dati Istat su bullismo e cyberbullismo, a palazzo Chigi. «In questo caso non abbiamo aumentato nulla semplicemente abbiamo ricordato che la responsabilità è anche delle famiglie quando ci siano dei danni provocati dai minori», ha sostenuto la ministra che poi ha concluso: «Al Nord i ragazzi sono più soli e vulnerabili al bullismo, al Sud la rete familiare li protegge ancora».