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«Contro le infiltrazioni mafiose facciamo la nostra parte ma allo Stato chiediamo di starci vicino»

Il vicepresidente di Ance, Perciaccante: «Preoccupati non solo per il Ponte, basti vedere l’ospedale della Sibaritide. C’è bisogno di un sostegno costante»

Pubblicato il: 30/06/2025 – 11:23
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«Contro le infiltrazioni mafiose facciamo la nostra parte ma allo Stato chiediamo di starci vicino»

CATANZARO «Le infiltrazioni mafiose sono una preoccupazione non solo per il Ponte, ma per tutte le grandi opere in corso. Per questo chiediamo allo Stato di starci vicino». Lo ha detto Giovan Battista Perciaccante, vicepresidente di Ance con delega al Mezzogiorno, partecipando a un incontro di studio organizzato dall’associazione degli edili calabresi a Catanzaro. L’occasione per fare il punto su un comparto, quello dell’edilizia, che è uno dei più importanti e anche dei più dinamici in Calabria.

La situazione del comparto

«Negli ultimi due o tre anni, con il Superbonus 110% e ora con i fondi del Pnrr destinati all’edilizia – ha esordito Perciaccante – il settore ha vissuto un periodo di grande attività e lavoro. È vero che i risultati ottenuti durante il periodo del 110% non sono paragonabili a quelli più recenti, ma grazie ai fondi del Pnrr l’edilizia ha comunque registrato una crescita dell’8% del Pil, un dato superiore alla media nazionale dal 2007. Tutto sommato, quindi, non è andata male. Adesso, però, è fondamentale programmare con attenzione il futuro. Gli anni passati sono stati caratterizzati da un’enorme mole di lavoro legata al Superbonus, mentre oggi siamo chiamati a gestire le risorse del Pnrr con tutte le difficoltà del caso. Le grandi opere sono sotto il controllo di centrali di committenza importanti, ma le piccole opere – gestite da Comuni di dimensioni ridotte – stanno affrontando ritardi e problemi organizzativi, nonostante il decreto che consente ai Comuni di anticipare il 90% degli importi per pagare le imprese man mano che si procede con gli stati di avanzamento e i relativi rendiconti. Purtroppo – ha spiegato il vicepresidente di Ance – non tutti i Comuni sono pronti. Molti non hanno ancora fatto richiesta dei fondi o non si sono strutturati adeguatamente, e questo crea grosse difficoltà alle imprese, soprattutto a quelle piccole. Il lavoro c’è, ma manca la liquidità. Abbiamo bisogno di poter lavorare senza essere gravati da oneri eccessivi. Bisogna mettere le amministrazioni periferiche di dotarsi di uffici che possono far fronte a questi problemi. E poi bisogna sburocratizzare un po’ perché tanti progetti sono pronti ma poi ritardi e perdite di tempo vanificano anche il lavoro delle imprese e questo ricade anche sulle nostre aziende».

Il Ponte sullo Stretto

Un passaggio sul Ponte sullo Stretto: «E’ un’opera – ha aggiunto Perciaccante – che consideriamo necessaria. È importante per la Calabria, per la Sicilia, ma direi anche per l’Europa. Siamo favorevoli alla sua realizzazione: rappresenterebbe una svolta per il Mezzogiorno, connetterebbe 5 milioni di abitanti della Sicilia con l’Europa attraverso la Calabria, generando ricadute significative per l’economia della nostra regione».

Sos infiltrazioni mafiose

Il tema del rischio degli “appetiti” della criminalità organizzata sulle grandi opere, un tema sempre (più) attuale. «Le infiltrazioni mafiose – ha sostenuto Perciaccante – sono una preoccupazione non solo per il Ponte, ma per tutte le grandi opere in corso, come la Statale 106 o la costruzione di nuovi ospedali. Non dimentichiamo l’ospedale di Sibaritide, dove in pochi giorni si sono verificati due attentati. È evidente che la situazione è seria. Per questo chiediamo allo Stato di starci vicino. Noi imprenditori stiamo facendo la nostra parte, ma – ha concluso il vicepresidente di Ance – abbiamo bisogno di un sostegno costante e concreto per contrastare questi fenomeni criminali che, se non arginati, non fanno altro che indebolire la Calabria, anziché rafforzarla». (a. c.)


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