Calabria capofila nel turismo culturale subacqueo: un ponte con Puglia e Grecia
L’antico legame magnogreco rinsaldato nel progetto da 1,2 milioni che punta sulla fruizione di reperti, relitti e siti archeologici marini

RENDE Un progetto che posiziona la Calabria in un inedito contesto macroregionale e conferma nell’Unical un polo di eccellenza non più soltanto sotto il profilo della ricerca: è questo BlueCulTour, presentato stamattina all’Unical, un progetto triennale sul turismo culturale subacqueo con un budget di 1,2 milioni di euro.
«È un nuovo brand per un prodotto turistico macroregionale» spiega il professore Fabio Bruno, coordinatore del progetto: l’obiettivo è fare conoscere siti sommersi, tra porti antichi (in Grecia) e relitti di epoca antica (in Puglia) e moderna (in Calabria, tra Crotone e Roccella Jonica), un filone che si unisce a quelli più canonici e richiesti. «I turisti subacquei sono esigenti, servono pacchetti settimanali ben strutturati, e un’offerta complementare e variegata per chi non si immerge» aggiunge il docente Unical. Si partirà da una sperimentazione sui siti pilota, infrastrutturandoli per alzare lo standard qualitativo: segnalazioni, tabelle informative e ormeggi, ma non solo; Pelagos (il museo del mare de Le Castella inaugurato l’anno scorso) ospiterà proiezioni serali che racconteranno questo tratto di costa jonica calabrese; iniziative simili saranno pensate in Puglia (Taranto) e in Grecia (Kyllini) con installazioni multimediali divulgative.
Maurizio Muzzupappa, delegato del rettore al trasferimento tecnologico, «una delle gambe della terza missione», esprime «l’orgoglio dell’Unical per un primato che ci fa onore». Promozione turistica, ricerca tecnologica e digitale, parte esperienziale e culturale sono per Muzzupappa i punti di forza di «un format attrattivo soprattutto per i giovani e anche per chi non si immerge».
Cosimo Carmelo Caridi del Dipartimento turismo della Regione Calabria è d’accordo e sottolinea «l’approccio innovativo alla fruizione del patrimonio archeologico, rivolto a una platea composta non da turisti-tipo. La Regione metterà in contatto base produttiva e fruitori – assicura –, creando le condizioni per pacchetti ad hoc e gestendo domanda e offerta, comunicazione e promozione». L’idea è quella di una postazione negli spazi espositivi degli eventi fieristici cui la Calabria partecipa. «È una perla che possiamo esporre nella nostra offerta turistica, invertendo la narrazione della Calabria come abbiamo fato l’anno scorso alla Borsa di Paestum, sbilanciata sull’archeologia e poco sul turismo archeologico: questo progetto sarà uno degli argomenti su cui intendiamo puntare e investire».
Francesca Romana Paolillo (Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, istituto con sede a Taranto) crede monto nella «valorizzazione del patrimonio archeologico dell’area jonica», un tesoro «da tutelare» ma anche di cui «veicolare la conoscenza e una fruizione consapevole: il patrimonio subacqueo ha una grande fragilità e va conservato con cura per poter essere tramandato alle generazioni future. Il mare è il più grande museo del mondo ma servono percorsi come questo per farlo conoscere». Poi porta l’esempio del relitto di San Pietro in Bevagna, uno dei siti inseriti nel progetto, che con i suoi formidabili sarcofagi è visibile da tutti, ad appena 70 metri dalla battigia e a una profondità non eccessiva.

Un profilo interessante di BlueCulTour è la collaborazione Italia-Grecia, resa possibile da Interreg, organismo dell’Ue finalizzato a creare sinergie tra i Paesi membri. Gianfranco Gadaleta, coordinatore del Segretariato del Programma Interreg Grecia – Italia, riconosce i meriti dell’Unical, «unico soggetto calabrese tra i 37 progetti finanziati» (su oltre 240 richieste). «I fondi Ue – aggiunge – non servono solo per infrastrutture o politiche del lavoro: la cooperazione territoriale è da oltre 30 anni nella programmazione europea e significa dialogo, conoscenza e abbattimento dei confini, temi critici in questo momento storico. Il turismo da solo non basta, accompagna e favorisce le dinamiche di crescita: i casi della Grecia e della Puglia sono esemplari, con boom di presenze che non necessariamente determinano una crescita del Pil. Questo progetto avrà sicuramente un impatto positivo sui territori coinvolti, esprimendo un’idea opposta al turismo di massa che depaupera e distrugge». (EFur)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
