Consiglio regionale, ritorno in aula con un odg “balneare”. Fari puntati sul centrodestra
Domani seduta con 12 punti all’ordine del giorno: pratiche di routine. Ma sarà comunque un banco di prova per una maggioranza attraversata dalle tensioni

REGGIO CALABRIA Dodici punti all’ordine del giorno, ma nulla che faccia sobbalzare sulla sedia. Domani lunedì 21 luglio (inizio fissato alle ore 15.00) torna a riunirsi il Consiglio regionale per la prima delle due sedute programmate prima della pausa ferragostana (l’altra è il 31 luglio). Molta ordinaria amministrazione, molta “routine” per un’assemblea dal classico sapore “balneare”, un appuntamento di quelli da rubricare come un adempimento più burocratico che politico, quasi per far vedere che ci si riunisce ogni tanto. Ma questo non vuol dire che sul piano politico la calma apparente sia anche una calma piatta. Non manca del resto qualche analista che comunque attribuisce al Consiglio regionale di domani un significato anche politico, un primo banco di prova o uno “stress test” soprattutto per la maggioranza di centrodestra, che non sta vivendo una fase di particolare smalto, anzi al contrario. Sulla coalizione di governo – come più volte segnalato – aleggiano le vicende giudiziarie che lambiscono i piani alti della Cittadella, con tutto quello che ne consegue sul piano della serenità del quadro politico, che non è certo quella di alcune settimane fa, ma aleggiano anche le tensioni legate ai dossier al momento sul tavolo, soprattutto la contestatissima proposta di legge sull’istituzione del Policlinico di Cosenza, primo firmatario il vicepresidente di Palazzo Campanella Pierluigi Caputo, legatissimo al presidente della Regione Roberto Occhiuto.
Il quadro politico
La proposta di legge sul Policlinico di Cosenza ha creato un “corto circuito” nella maggioranza incontrando diversi no, come quello della leghista Katya Gentile, e molte resistenze, soprattutto nel centrodestra catanzarese, e in più ha attirato dubbi anche tecnici, anche sul piano della legittimità anche costituzionale del testo: dacchè sembrava avesse una corsia preferenziale, la Pdl Caputo ora – come scritto più volte dal Corriere della Calabria – è in stand by, con un iter sospeso la cui prosecuzione è affidata a mediazioni per nulla facili. Qualcuno nel centrodestra nei giorni scorsi si è azzardato a ipotizzare un possibile inserimento last minute nel Consiglio regionale di domani ma la cosa appare inverosimile se non già impossibile, visto il clima incandescente che c’è nella maggioranza. Probabile che domani il centrodestra – sul quale comunque restano puntati i fari di tutti gli analisti – punti a una seduta quanto più possibile soffusa e innocua, ma c’è anche chi teme qualche “schermaglia”. Per la verità l’ordine del giorno – come detto – non appare particolarmente impegnativo, per quanto sia anche denso: tra i dodici punti spiccano la proposta di legge della maggioranza per abolire lo strumento delle primarie per legge, rivelatesi un flop, la proposta di legge per trasferire la nuova Agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo industriale (Arsai) al Centro Agroalimentare di Lamezia Terme sulle “ceneri” della Terina oggi in via di smantellamento, una delega alla Giunta per un testo unico sul commercio, l’aggiornamento dei piano dei trasporti, il question time. Insomma pratiche anche importanti ma certo non decisive per le sorti della Regione. In ogni caso, un test, comunque sia e comunque vada. (a. c.)
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