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lotta ai narcos

La ‘ndrangheta e la rete del narcotraffico. La Commissione antimafia in missione fino alla Tripla Frontera

Da Gioia Tauro alla Tripla Frontera. In mezzo collegamenti con il cuore dell’Europa. Un “meccanismo” collaudato fatto di sinergie criminali

Pubblicato il: 21/07/2025 – 11:17
di Mariateresa Ripolo
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La ‘ndrangheta e la rete del narcotraffico. La Commissione antimafia in missione fino alla Tripla Frontera

Da Gioia Tauro alla Tripla Frontera. In mezzo collegamenti con il cuore dell’Europa. Un “meccanismo” collaudato fatto di sinergie criminali che vede ‘ndrangheta, Cosa nostra e Camorra protagoniste in territori che “sono stati colonizzati”. La rotta del narcotraffico che dal Sudamerica viene gestito dall’Italia e che vede diramazioni in tutto il mondo sarà oggetto della prima missione internazionale della Commissione nazionale antimafia. Ad annunciarlo la presidente Chiara Colosimo in occasione del convegno transnazionale sul narcotraffico a Palermo. L’obiettivo è «andare a rompere quel meccanismo. E cercheremo di farlo con la Commissione». «È evidente – ha sottolineato Colosimo – se già Falcone e Borsellino avevano individuato quei territori come territori che qualcuno voleva colonizzare, sono stati colonizzati».

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Fiumi di droga e soldi

Radicamenti in Colombia, Ecuador, passando dalle città con i maggiori porti nel cuore dell’Europa, come Rotterdam e Amsterdam. “Follow the money”, è il principio che secondo Colosimo deve essere messo in atto nella lotta al narcotraffico. Di soldi le organizzazioni mafiose italiane, e in particolare la ‘ndrangheta, ne fanno tantissimi, fino ad arrivare ad avere risorse finanziarie inimmaginabili. Il settore del narcotraffico – come dimostrano le inchieste – è quello tra i più redditizi, ed è quello in cui l’organizzazione criminale calabrese si dimostra leader indiscussa. Una leadership resa possibile dalla rete criminale intessuta con narcos sudamericani, contatti e infiltrati nei maggiori porti di tutto il mondo, una capacità di radicamento che penetra in ogni ingranaggio del settore. 
Una delle ultime indagini internazionali – come documentato sul Corriere della Calabria – ha portato all’arresto di quello che gli investigatori considerano «il coordinatore di una rete di narcotraffico» con legami con la ‘ndrangheta: il colombiano Juan Pablo Veléz Isaza. Attraverso una fitta rete di complici, Veléz gestiva l’ingresso di grandi quantità di droga da distribuire a Genova, capoluogo ligure.

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La missione internazionale della Commissione antimafia

La rotta del narcotraffico mondiale diventa così oggetto della prima missione internazionale della Commissione parlamentare antimafia.
Parlando dell’importanza di fare rete nel contrasto alle organizzazioni criminali, anche il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo ha sottolineato come, in particolare, le realtà presenti in Sudamerica siano «profondamente integrate»: «Hanno intrecciato le loro strategie con quelle della criminalità italiana in particolare con la ‘ndrangheta». 

chiara colosimo

«La cooperazione tra Procure è uno straordinario successo della diplomazia dell’antimafia», ha detto Colosimo. «Il mio compito non è solo fare memoria, ma mettere insieme il principale tessuto connettivo della criminalità organizzata: il narcotraffico». «È un albero con radici ben piantate nei territori d’origine e rami che arrivano in tutto il mondo, attraverso il mare. La prima priorità della nostra lotta è nel solco del principio “Follow the money”, ma abbiamo bisogno di un nuovo slancio nelle misure di prevenzione affinché la gente non capisca solo che facciamo la guerra a chi inquina l’economia, ma che restituiamo tutto alla cittadinanza. Già nel 1991 Falcone e Borsellino avevano chiaro che Cosa nostra voleva colonizzare la rotta del narcotraffico: la cooperazione tra procure, in questo senso, è un risultato straordinario della diplomazia dell’antimafia». (m.ripolo@corrierecal.it)

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