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le sfide della sanità

Butti: «Ridisegniamo la medicina di prossimità»

Il messaggio del sottosegretario per il roadshow sul fascicolo elettronico alla Regione Calabria

Pubblicato il: 22/07/2025 – 14:22
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Butti: «Ridisegniamo la medicina di prossimità»

CATANZARO «Il fascicolo sanitario elettronico è una tecnologia che non ha un solo potenziale. Ne ha due: uno attuale e uno futuro, entrambi notevoli». Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega all’Innovazione, Alessio Butti, in un messaggio per il roadshow sul tema “Ecosistema dati sanitari: il fascicolo sanitario elettronico per modernizzare la sanità” promosso da Azienda Zero e dalla Regione Calabria in Cittadella. Butti si è soffermato su due aspetti: «Il primo – fondamentale – è relativo alla dimensione territoriale. Il progetto per la modernizzazione della sanità che stiamo mettendo in atto non è mai stato, né vuole essere, un’esclusiva dei grandi centri urbani. Sono anzi i territori come il vostro, caratterizzati dalla presenza di molti comuni di piccole dimensioni, con una conformazione geografica complessa, in cui l’integrazione tra fascicolo sanitario elettronico ed ecosistema dati sanitari apre prospettive importanti per una sanità più capillare e proattiva. In pratica ridisegniamo radicalmente il concetto di medicina di prossimità. Il fascicolo sanitario elettronico – ha rilevato il sottosegretario – diventa lo strumento operativo condiviso tra specialisti, medici di famiglia e strutture ospedaliere, per consentire diagnosi e interventi rapido anche nelle comunità più isolate. Il secondo aspetto che mi preme ricordare è il potenziale espresso da questa tecnologia al servizio della sanità. Il fascicolo sanitario elettronico è una tecnologia che non ha un solo potenziale. Ne ha due: uno attuale e uno futuro, entrambi notevoli. Quello attuale riguarda il miglioramento nell’erogazione dei servizi e delle cure. Quello futuro ci porta verso un sistema sanitario in cui, attraverso l’ecosistema dati sanitari, possiamo sviluppare piattaforme tramite cui i cittadini consultano il proprio percorso clinico e interagiscono proattivamente con i medici e le strutture sanitarie, segnalando sintomi, monitorando terapie e partecipando direttamente al processo di cura. Questo modello di sanità condivisa dà una risposta chiara e convincente alla sfida della fiducia nelle istituzioni sanitarie. Parlando di futuro, non posso non fare un cenno ai benefici di una medicina che, grazie alla tecnologia, diventa sempre più personalizzata. È la chiave di una sanità pubblica propriamente moderna: capace cioè di adattare i percorsi di cura alle specificità del singolo paziente. Per arrivarci – ha concluso Butti – stiamo mettendo in piedi un ecosistema in cui il dato sanitario diventa un patrimonio comune, al servizio di una salute su misura». (c. a.)

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