Un viaggio musicale tra classico e contemporaneo: la pianista Liliana Parisi incanta Tropea
Da Debussy a Tristan Murail, la pianista si è esibita in una delle serate musicali della rassegna tropeana

TROPEA Un viaggio musicale tra classico e contemporaneo, dalla scuola francese alla musica spettrale di Tristan Murail. Nella splendida cornice del Palazzo Santa Chiara di Tropea, la pianista Liliana Parisi si è esibita in uno straordinario concerto nell’ambito della 28° edizione del festival Armonie della Magna Graecia, diretto dal maestro Emilio Aversano. Davanti a turisti e appassionati, la musicista classe 1998 ha proposto un repertorio con alcuni dei più grandi compositori della scuola francese, spaziando dal classico al contemporaneo.
Da Debussy a Tristan Murail
Il concerto si è aperto con Pour le piano di Debussy, «una raccolta – spiega la pianista – in tre movimenti che segna un momento di svolta nella scrittura pianistica del compositore: un omaggio alla forma classica, ma con un linguaggio armonico nuovo, ricco di sfumature timbriche». A seguire, Miroirs di Ravel, cinque “specchi”, o meglio “riflessi” «che esplorano immagini poetiche e paesaggi sonori diversi, con una scrittura virtuosistica ma anche profondamente evocativa. Entrambe le opere rappresentano due approcci complementari alla musica francese del primo Novecento, che ha sempre avuto un ruolo centrale nel mio percorso. Nonostante negli ultimi anni mi sia specializzata nella musica contemporanea, la scuola francese ha sempre fatto parte del mio percorso, e continuo a considerarla una radice preziosa anche per comprendere le scritture più recenti».


La pianista nata e cresciuta a Vibo Marina
La serata musicale è andata avanti con “Le Rossignol en amour” di Tristan Murail, una delle voci più significative della musica spettrale, concludendosi con un bis di Wasserklavier, un breve brano di Luciano Berio». Per Liliana Parisi, nata e cresciuta a Vibo Valentia, si tratta del secondo anno in cui è presente al Festival. «Dopo aver proposto un recital interamente dedicato alla musica contemporanea per la scorsa stagione del festival, ho voluto in questo caso creare connessioni tra linguaggi e tempi diversi, trovando continuità nel gesto, nel suono e nell’ascolto. Per me stato davvero emozionante: suonare a Tropea — a pochi chilometri da Vibo Marina, il luogo dove sono nata — ha per me un significato personale fortissimo. Suonare in un contesto condiviso con un pubblico così numeroso e partecipe partecipato, particolarmente ricco di turisti, permette un clima di apertura, di scambio. Credo sia fondamentale offrire occasioni culturali di questo tipo anche fuori dai grandi centri urbani, soprattutto in località come queste, dove la bellezza paesaggistica e quella artistica possono dialogare in modo naturale. Luoghi come Tropea, con la loro bellezza naturale e il loro fascino antico, sono spazi perfetti per questo scambio. La musica — quella colta, anche quella contemporanea — può e deve uscire dai suoi contesti abituali per incontrare nuove persone. E la risposta calorosa del pubblico mi ha confermato che è possibile».

Il Maestro Emilio Aversano: «Il Festival continua a crescere»
Il Festival, giunto alla 28° edizione, è diretto dal Maestro Emilio Aversano, che questo sabato si è esibito in uno spettacolo a lume di candela intitolato “Il Pianoforte romantico” con musiche di Chopin. «Negli anni il Festival è andato chiaramente in crescendo. Abbiamo avuto interpreti sia nazionali che internazionali di primissimo livello». Dal Maestro Aldo Ciccolini a Giovanni Sollima, passando per il pianista Bruno Canino, il primo sassofonista della Scala e tanti altri musicisti di fama nazionale e internazionale. Non solo grandi artisti, ma anche un’occasione per i giovani talenti del territorio. «Vogliamo portare il meglio dal punto di vista internazionale, ma al tempo stesso valorizzare il meglio della Calabria. Sono tantissimi i talenti calabresi, quella di questa sera è una pianista di notevole livello che si è esibita in un programma molto impegnativo. Unire i talenti locali con grandi concertisti affermati a livello internazionale probabilmente è veramente l’anima e l’arma vincente di questo festival». La rassegna andrà avanti, con spettacoli ad agosto, settembre e ottobre, per cui – spiega Aversano – «anche questa forma di destagionalizzazione degli eventi culturali crediamo che sia davvero una particolarità e un’arma vincente». (redazione@corrierecal.it)
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