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le ricerche e gli interrogativi

Scomparsa Blaganò, nuovo appello del figlio. «Controllate il suo cellulare» – VIDEO

«Non è un escursionista che si è perso tra le montagne. Perché, durante il suo servizio, è uscito repentinamente alle 5 del mattino?»

Pubblicato il: 30/07/2025 – 11:35
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Scomparsa Blaganò, nuovo appello del figlio. «Controllate il suo cellulare» – VIDEO

Nuovo video appello di Francesco Blaganò dopo la scomparsa del padre Antonio, medico, a Nocera Terinese. «Buongiorno a tutti, ringrazio nuovamente di cuore tutte le persone attive nelle ricerche di papà, tutte le persone che stanno condividendo i miei appelli, così come tutte le persone che lo hanno conosciuto e stanno condividendo il loro ricordo positivo. Purtroppo, se avete visto la trasmissione l’Estate in Diretta di ieri pomeriggio, o il TG1, capirete quanto fondamentale sia ancora il vostro sostegno e condivisione».

«Non era nel burrone»

«Vi aggiorno: dal momento della scomparsa, le autorità hanno iniziato una serie di ricerche a tappeto con elicotteri, droni, cinofili e volontari, per verificare se fosse sperduto vicino a dove hanno trovato l’auto. Ieri nel tardo pomeriggio hanno proceduto a controllare un burrone vicino a dove i cani molecolari avevano rinvenuto delle tracce: si pensava potesse essere nel burrone, ma arrivati fino in fondo non l’hanno trovato».
«La scomparsa di mio padre è tutto tranne che quella di un escursionista che si è perso tra le montagne. Perché, durante il suo servizio, è uscito repentinamente alle 5:00 del mattino? E dove si dirigeva? Qualcuno lo ha chiamato?» si chiede Francesco Blaganò.
«Allo stato attuale, sembra che l’unico procedimento che si sia attivato sia quello delle persone scomparse. E parliamoci chiaro, credo che vigili del fuoco, squadrone cacciatori, carabinieri in generale con elicotteri, droni, stiano facendo un grandissimo ed egregio lavoro. Ma le indagini? Attenzione, non gli accertamenti preliminari a un indagine che assolutamente non permettono di fare gli accertamenti tecnici di cui ho parlato in precedenza (v. celle e tabulati telefonici). Le indagini? E se qualcuno sia dietro la scomparsa di mio padre?».

«Le indagini non sono ancora iniziate»

«Le indagini per quello che mi consta non sono iniziate, ancora non mi è stata confermata l’iscrizione di notizia di reato, e la prova ne è che il cellulare, come hanno dichiarato le autorità alla giornalista di Estate in Diretta ieri pomeriggio, “sarà controllato nei prossimi giorni”. Nei prossimi giorni…».
«L’unica ragione valida per cui il cellulare di mio padre – aggiunge – non sia stato controllato è perché se non c’è l’iscrizione come notizia di reato. O almeno, così mi è stato detto nei giorni passati e non mi sembra che sia cambiata la cosa. Se qualcosa è cambiato e come vogliono far intendere alla mia famiglia e alle reti televisive, “si sta verificando su ogni pista”, allora quando inizierete ad aprire il suo cellulare?».
«Non so in chi risiede la causa di questo ritardo burocratico, non punto il dito su nessuno ma solo chiedo aiuto alle istituzioni. Comprenderete bene che la mia premura è la tempistica: se mio padre fosse ancora vivo, nella mani di qualche malintenzionato o anche solo se potessero dal telefono ottenere informazioni per localizzarlo, perché aspettare e ridurre ancor di più le chance di trovarlo vivo?».
«Non basta solo trovarlo, ma anche trovarlo subito, se vogliamo trovarlo in vita».

Il controllo del cellulare

«Ieri pomeriggio ho partecipato a l’Estate in Diretta, che trasmettendo quanto detto dalle autorità locali, ha confermato esattamente tutti i miei timori, ovvero che mio padre lo si sta cercando come un povero sciagurato che si è perso tra le montagne, anche se teoricamente “non si scarta nessuna pista”. Dico questo perché l’enfasi del racconto è stata posta sul seguente dettaglio: dato che delle telecamere vedono uscire dalla guardia medica mio padre alle 5.00 del mattino con una scarpa al piede destro e una ciabatta al piede sinistro, “addirittura dello stesso verso, destro”, questa è prova chiara e inequivocabile che ci troviamo di fronte a un caso di una persona disorientata. La storia di un povero medico che ha avuto un malore o sia uscito fuori di testa e si sia perso tra le montagne. Non lo dicono in questi termini, ma è chiaramente questo il significato di voler porre l’accento su questi dettagli completamente inutili, sminuendo in modo vergognoso la prova più importante che hanno nelle mani, il cellulare, come qualcosa “che verrà controllato nei prossimi giorni”. Non c’è fretta, mi raccomando» ironizza Francesco Blaganò.

«Mio padre era tutto tranne che fuori di testa»

«Mi dispiace, ma io conoscevo mio padre e tutto era tranne che fuori di testa. Ha sempre avuto questa peculiarità di non allacciarsi le scarpe e in generale non prestare molta attenzione al tipo di calzato: è questo un motivo per giudicare una persona e soprattutto sentenziarla nell’oblio? Per escludere la possibilità che va bene, questo dottore è uscito un po’ disorientato e con poco gusto per le scarpe, ma se qualcuno lo ha chiamato e lo ha portato con sé? O gli ha fatto del male successivamente? Se una persona fosse stata minacciata, uscirebbe tranquillo?».
«La cosa peggiore è che ieri sera mi hanno comunicato che questo pomeriggio potrebbero decidere di ridurre gli uomini impiegati nella ricerca. Insomma, come potete immaginare, realisticamente, mio padre potrebbe finire come uno dei tanti dispersi di cui non si sa più nulla, o non si vuole sapere più nulla. Mi aiutereste, per favore, affinché questo non accada?» conclude Blaganò.

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