Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

la reprimenda del segretario di azione

Calenda a Occhiuto: «Se fai troppo il bullo finisce che prima o poi ti fai male» – VIDEO

Il leader di Azione a Lamezia: «Mi sembra che la Regione non proceda su niente». Poi il messaggio al presidente: «Troppo impegnato per richiamare?»

Pubblicato il: 31/07/2025 – 11:45
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Calenda a Occhiuto: «Se fai troppo il bullo finisce che prima o poi ti fai male» – VIDEO

LAMEZIA TERME «Mi sembra che la Regione non proceda su niente, la questione sanitaria è una questione drammatica, lo abbiamo visto nelle ultime ore e non si va avanti. Sul trasporto pubblico locale non succede niente». Così il leader di Azione Carlo Calenda a Lamezia Terme, parlando con i giornalisti della situazione in Calabria. «Il governatore Occhiuto, – ha aggiunto Calenda – con cui pure ho cercato di fare un punto, evidentemente è troppo impegnato per richiamare. Do un consiglio a Occhiuto: se fai troppo il bullo finisce che prima o poi ti fai male».

Il messaggio a Occhiuto: «Non è il monarca assoluto. Faccia il suo lavoro»

In Calabria – ha spiegato ancora il leader di Azione – «il nostro obiettivo è quello di fare un lavoro serio e molto obiettivo, se ci sono cose buone che il Governo fa, noi lo ammettiamo sempre. Se viceversa non ci sono, spingiamo. Ad esempio, continuo a dire a Occhiuto che il lavoro che sta facendo sulla sanità e sul trasporto pubblico locale non è sufficiente. Il compito prioritario della Regione è la sanità: si deve dare una mossa». Durante il suo intervento Calenda si è duramente rivolto a Occhiuto, affermando: «Lui non è il Papa, e neanche il Papa è infallibile. Quindi possibilmente sta a sentire e risponde, non è il monarca assoluto, per quanto la Regione possa contare. Se c’è un confronto per le elezioni regionali si fa partendo dalle cose che hanno funzionato e non hanno funzionato». E ancora: «La politica ha una malattia professionale: è il narcisismo patologico. Ognuno rimanga con i piedi per terra e faccia il proprio lavoro, ma con grande disponibilità al dialogo con tutti, perché altrimenti poi mi incazzo. Spero che Occhiuto recepisca il messaggio».

Dazi e guerre in Medio Oriente e Ucraina. «Salvini si dimetta o difenda Mattarella»

Commentando la questione dazi, il leader di Azione ha parlato di «un processo di instabilità e recessione». «L’Ilva è destinata a chiudere, il più grande impianto del Mezzogiorno, e l’export a contrarsi. Oggi – ha aggiunto – abbiamo presentato un ordine del giorno, approvato dal Governo con cui abbiamo grandi capacità di discussione, riesco a parlare più con la Meloni che con Occhiuto, e abbiamo discusso di una norma che riesca a dare alle imprese l’energia alla metà del costo. Se non agiamo sull’energia e sugli investimenti non andiamo da nessuna parte».
Sul conflitto in Medio Oriente e il riconoscimento dello Stato di Palestina, Calenda ha detto: «L’Italia dovrebbe riconoscerlo, così come stanno facendo tutte le altre grandi democrazie. Quello che succede a Gaza e in Cisgiordania è uno scempio non più accettabile. Il problema è che Israele non si ferma. Dobbiamo provare a fare di tutto, anche con sanzioni, per fermarlo. Non si possono più vedere le scene dei bambini che muoiono in fila per l’acqua».
Con riferimento al conflitto in Ucraina, il leader di Azione ha infine spiegato: «La Russia continua ad essere aggressiva, anche con Mattarella. Salvini è l’unico che non ha detto una parola su questo, forse stava sott’acqua a installare un pilone del Ponte sullo Stretto di Messina. O si dimette da vicepremier o difende il presidente della Repubblica». (redazione@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

x

x