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MULTE E SEQUESTRI

Operazione della polizia contro la criminalità cinese, 13 arresti

Blitz in 24 province (c’è anche Cosenza), banche abusive per il riciclaggio

Pubblicato il: 04/08/2025 – 8:46
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Operazione della polizia contro la criminalità cinese, 13 arresti

ROMA Tredici arresti , 31 denunciati, sanzioni amministrative per 73.382 euro e il sequestro di 22.825 euro. E’ il bilancio di una vasta operazione di polizia, coordinata dal Servizio centrale operativo per contrastare i fenomeni criminali connessi alla comunità cinese presente in Italia, con particolare riguardo ai delitti legati all’immigrazione clandestina, allo sfruttamento della prostituzione e del lavoro, alla contraffazione di prodotti, alla distribuzione di stupefacenti e alla detenzione abusiva di armi. L’operazione ad “alto impatto”, con il supporto dei Reparti prevenzione crimine, ha visto coinvolte le Squadre mobili di Ancona, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Cosenza, Firenze, Forlì Cesena, Genova, Latina, Mantova, Milano, Padova, Parma, Perugia, Pistoia, Prato, Reggio Emilia, Roma, Siena, Treviso, Udine, Verona e Vicenza. Tra le attività illecite dei gruppi criminali cinesi diffusi su tutto il territorio nazionale e attivi soprattutto in alcune regioni, a partire dalla Toscana, c’è anche l’hawala, ovvero l’esercizio abusivo e clandestino dell’attività bancaria in grado di consentire il trasferimento in nero di ingenti somme di denaro da un continente all’altro, sistema spesso utilizzato dalle organizzazioni criminali – anche diverse da quelle cinesi – come mezzo di pagamento nell’ambito dei traffici criminali (come quello degli stupefacenti o dei migranti) nonché per il riciclaggio di denaro.

Le indagini a Cosenza

Nell’ambito del blitz della Polizia di Stato contro la criminalità cinese, gli investigatori della Squadra Mobile di Cosenza ha scoperto come nella provincia brutia, da svariati anni, venga svolta l’attività di prostituzione all’interno di case di appuntamento o di centri benessere, incontri che vengono spesso fissati attraverso utenze telefoniche ricavate, perlopiù, da siti di appuntamento online, tra i quali “Bakeca incontri”. Le indagini hanno permesso di denunciare 2 persone per permanenza illegale all’interno del territorio nazionale, e una di queste è stata accompagnata al centro di permanenza per il rimpatrio di Roma – Ponte Galeria, per l’espulsione dal territorio italiano; controllati 21 esercizi commerciali coordinati da cittadini cinesi; identificate 51 persone.

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