Beni confiscati e riutilizzati, in crescita dal 2020. Ferro: «La strada vincente una rete tra territori e istituzioni»
L’analisi del Sole 24 Ore. I beni destinati sono passati dai 1.273 ai 7.782, un incremento del 511,31%. Quasi 8mila sono stati restituiti alla collettività nel 2024

Beni frutto di attività illecite, sequestrati alla criminalità organizzata e restituiti alla collettività dandogli nuova vita. Dal 2020 al 2024 – secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore – i beni destinati sono passati dai 1.273 ai 7.782, un incremento del 511,31%. In gestione all’Ansbc risultano 21.058 immobili e aziende sottratti alle mafie per 2 miliardi. Quasi 8mila sono stati restituiti alla collettività nel 2024. In totale risultano destinati – al 31 dicembre 2024 – 26.427 immobili. Una istantanea che «riflette gli sforzi di valorizzazione dei beni compiuti in questi anni a colpi di accordi e protocolli d’intesa con istituzioni, amministrazioni e associazioni del terzo settore».
Ferro: «Nostro obiettivo il ristoro delle comunità ferite e la riaffermazione del primato dello Stato»
«Il ristoro delle comunità ferite e la riaffermazione del primato dello Stato e della legalità sui territori sono il nostro obiettivo di legislatura e un’azione di governo di altissimo valore simbolico», spiega la sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro in una intervista al Sole 24 Ore. Al risultato – spiega l’esponente di FdI – «ha contribuito certamente il forte impulso impresso da questo governo al sistema di sequestro, confisca e destinazione dei beni illecitamente appartenuti alle mafie, che fa capo all’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ed è divenuto un modello a livello internazionale. La crescita del volume dei beni destinati, il miglioramento degli indici della gestione operativa da parte dell’Agenzia prima della loro destinazione nonché tutta l’attività per razionalizzare e velocizzare le procedure è stata realizzata attivando cooperazioni con diversi soggetti istituzionali e coinvolgendo direttamente il terzo settore. Inoltre, la nascita della Piattaforma unica delle destinazioni, attiva dal 2024, permette a istituzioni ed enti del privato sociale di visualizzare i beni confiscati e di partecipare ai procedimenti per l’assegnazione: oggi conta 947 accreditati, oltre ai soggetti istituzionali».
Secondo Ferro: «È di prioritaria importanza anticipare il più possibile la diagnosi circa l’utilizzabilità del bene confiscato, per poi velocizzarne la destinazione. Per questo, con il decreto Sicurezza sono state inserite nuove norme nel Codice Antimafia che consentono l’immediata demolizione di beni con abusi insanabili, su disposizione del giudice. In questo modo si evitano gli onerosi costi della gestione e si razionalizza l’impiego delle risorse». Ma molti Comuni non hanno le risorse per rifunzionalizzarli. «A questo scopo – spiega Ferro al Sole 24 Ore – l’Agenzia ha stretto, negli ultimi due anni, importanti collaborazioni. Penso all’accordo con il tribunale e la procura di Milano, la prefettura e la Regione Lombardia, che coinvolge associazioni di categoria, sindacati, Ordini e sistema creditizio per mantenere la capacità produttiva delle imprese e salvaguardarne i livelli occupazionali. Ricordo l’intesa con la struttura Zes Unica della presidenza del Consiglio, che consente di accelerare i tempi di realizzazione di progetti per il riuso di beni e aziende confiscati situati nell’area. C’è poi l’accordo con il ministero dell’Agricoltura per destinare 9mila terreni confiscati a giovani imprenditori agricoli. Per sostenere i territori, sono state anche stipulate convenzioni con le Regioni, come Calabria, Sicilia, Campania e Lombardia, che prevedono tra l’altro l’abbattimento delle opere caratterizzate da abusi insanabili e l’affiancamento dei Comuni nella fase di progettazione. Con l’Agenzia del Demanio si è inoltre messo a punto un sistema di supporto agli enti locali». E per evitare che la maggioranza delle aziende confiscate fallisca in breve tempo: «Anche su questo fronte creare una rete tra territori e istituzioni credo sia la strada vincente».
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