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indaga la procura

Botulino a Diamante, due le vittime. Salgono a tre gli indagati per omicidio colposo

Sequestrato il food truck che, dai primi rilievi, sarebbe rimasto al sole tutto il giorno. La Procura invita eventuali consumatori a rivolgersi a strutture sanitarie

Pubblicato il: 08/08/2025 – 18:27
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Botulino a Diamante, due le vittime. Salgono a tre gli indagati per omicidio colposo

COSENZA Due morti e sette persone contagiate, di cui due ricoverate in terapia intensiva all’Annunziata: è questo il bilancio del caso di intossicazione alimentare a Diamante, come conferma la Procura di Paola, guidata dal procuratore capo Domenico Fiordalisi, che sta indagando per risalire ad eventuali responsabilità. A Luigi Di Sarno, il 52enne morto mentre rientrava a Napoli, si è aggiunto il decesso di una 45enne di Praia a Mare, i cui funerali si sono tenuti ieri e che pochi giorni prima avrebbe mangiato lo stesso alimento. Le indagini hanno finora consentito di accertare, fa sapere la Procura, che le vittime e i soggetti contagiati «avevano consumato un alimento potenzialmente contaminato, acquistato da un
commerciante ambulante operante nel territorio di Diamante».

Salgono a tre gli indagati

Al momento sono tre gli indagati a vario titolo per i reati di omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. Oltre a Giuseppe Santonocito, titolare del food truck di Diamante, si aggiungono i legali rappresentanti di due ditte che avrebbero fornito gli alimenti utilizzati per la preparazione dei prodotti venduti. Il primo, difeso dall’avvocato Francesco Liserre, è già stato ascoltato dai pm e ha consegnato tutti i documenti relativi ai prodotti utilizzati.

Sequestrato il food truck

Su disposizione del sostituto procuratore Maria Porcelli, il food truck adibito alla vendita è stato posto sotto sequestro. Dai primi rilievi – scrive la Procura – sarebbe emerso che il mezzo avrebbe stazionato «per l’intera giornata sotto il sole, condizione che potrebbe aver favorito la proliferazione delle tossine botuliniche in prodotti deperibili, soprattutto se non adeguatamente conservati». Le indagini continueranno con il supporto dei Nas e dell’Asp di competenza.

L’appello della Procura ad eventuali consumatori

Alcuni dei casi di contagio, si sarebbero aggravati soprattutto a causa della mancata diagnosi tempestiva, con i sintomi che non sarebbero stati trattati subito come intossicazione da botulino, di fatto ritardando la terapia adatta. Pertanto, la Procura di Paola invita «eventuali altri consumatori che abbiano acquistato alimenti da ambulanti nella zona di Diamante nei giorni precedenti al manifestarsi dei sintomi, a rivolgersi con urgenza alle strutture sanitarie». (redazione@corrierecal.it)


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