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la scomparsa

È morto Alfredo Diana, ex ministro e storico volto di Confagricoltura

Agricoltore e innovatore, guidò aziende anche in Calabria. Giansanti: «Un innovatore con radici forti»

Pubblicato il: 12/08/2025 – 22:47
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È morto Alfredo Diana, ex ministro e storico volto di Confagricoltura

ROMA Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, la giunta e Confagricoltura tutta esprimono «profondo cordoglio» per la morte di Alfredo Diana, ricordando il «presidente, il politico, ma soprattutto l’uomo, che tanto ha segnato il percorso dell’Associazione e dell’agricoltura italiana ed europea». Diana, nato a Roma nel 1930, è morto oggi a Napoli all’età di 95 anni. “Un agricoltore, prima di tutto – ricorda una nota – come ha sempre voluto definirsi, alla guida, dopo la laurea in agraria, delle tre aziende agricole di famiglia, a Caserta, in Calabria e in provincia di Catania». Nel 1959 inizia la sua avventura in Confagricoltura, fondando, insieme ad un gruppo di giovani l’Anga, l’associazione giovanile dell’Organizzazione. Poi, nel 1969 l’ingresso nei senior, come presidente, carica che ricopre per otto anni. «Anni impegnativi, di grandi lotte, come quella dei contratti agrari, e di problemi importanti, come quello delle eccedenze produttive». Nel 1979 Confagricoltura ritenne che Alfredo Diana fosse il rappresentante più adatto per il settore agricolo in Europa e venne candidato nel collegio nord ovest, come indipendente nelle liste Dc. Ottenne 256.000 preferenze, un «successo per l’Organizzazione e per tutta l’agricoltura italiana». Dal 1983 al 1992 fu senatore della Repubblica, e infine, ministro dell’Agricoltura. Pensando di avere chiuso con la politica, era tornato a fare l’agricoltore, ma il presidente del Consiglio Giuliano Amato nel 1993 lo chiamò a sostituire il ministro Fontana. Erano gli anni del dopo tangentopoli e dei referendum abrogativi. Tra questi c’era anche l’abolizione del ministero dell’Agricoltura e di quello del Turismo. Nell’anno in cui fu ministro, Alfredo Diana riuscì a salvarlo attraverso cinque decreti-legge. «Un uomo che ha dedicato tutta la sua vita all’agricoltura, che ne ha seguito passo dopo passo i cambiamenti. Un innovatore, sempre fiducioso nel progresso e nella ricerca, che Confagricoltura ricorda con stima, affetto e grande riconoscenza», conclude la nota.

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