‘Ndrangheta, quel Ferragosto a Platì che consacrò Pasquino nuovo «re del narcotraffico»
In un incontro sull’Aspromonte si discusse di carichi di coca e canali sudamericani. Da quella riunione nacque una nuova rotta verso il Brasile

REGGIO CALABRIA La data è cerchiata di rosso sui calendari delle procure di mezza Italia. Segna quella che si può considerare «l’investitura» ufficiale di Vincenzo Pasquino, giovane che in poco tempo diventerà uno dei più importanti broker del narcotraffico per la ‘ndrangheta. Il 35enne «re del narcotraffico» ma ormai senza corona dopo la cattura e la decisione di collaborare con la giustizia, per molto tempo era inserito a pieno titolo ai vertici del locale di ‘ndrangheta di Volpiano, in Piemonte, ed era considerato anche un esponente della “nuova generazione” dello stesso locale, soprattutto dopo le varie operazioni che avevano colpito la famiglia Assisi e quella degli Agresta e la detenzione del boss, Antonio Agresta (cl. ’60).
Ferragosto 2017
Un tuffo indietro di 8 anni ci riporta al Ferragosto del 2017. Lo scenario di quel 15 agosto è rappresentato dalle campagne dell’Aspromonte. L’occasione, invece, è un incontro di altissimo profilo. A definirne i contorni è stato proprio Vincenzo Pasquino nel corso di tre interrogatori risalenti alla fine di novembre 2023, in Brasile e quindi ancora prima della sua estradizione in Italia. I suoi racconti iniziano spiegando alle autorità brasiliane il perché della scelta di collaborare. «Ho deciso di intraprendere questo cammino e di collaborare con la giustizia perché le persone di cui mi fidavo mi hanno abbandonato». E ancora: «Sono giunto in Brasile poiché c’erano stati dei problemi per dei carichi tra gli Assisi e Pino Grillo e Rocco Barbaro “U castano” padre di Francesco detto Salciccia. Patrick diceva che loro avevano rubato un carico perché, dopo sei mesi, avevano detto che la merce era brutta e quindi non l’avevano pagata…».

L’incontro in montagna
Da qui l’urgenza di convocare un incontro con alcuni elementi di alto rango della ‘ndrangheta calabrese di San Luca. E non solo. Pasquino, in particolare, racconta di un incontro organizzato a Platì il 15 agosto. «Ricordo che mia moglie si arrabbiò perché peraltro era Ferragosto», specifica Pasquino nel suo racconto. Secondo il 35enne, dunque, quella del Ferragosto 2017, sulla montagna, si tenne perché era stato preso un carico di 49 o 53 kg di cocaina e «Patrick Assisi aveva detto che era passato e invece era stato sequestrato al Porto di Gioia Tauro». La riunione ferragostana si tenne presso la campagna di Pino Grillo, nell’area di montagna sopra Platì. Il pentito ricorda di aver lasciato a casa il telefonino, a Isca sullo Ionio. «Erano presenti Pino Grillo, Francesco Barbaro detto salciccia, Pino Perre detto lo scoccolato, quelli del mobilificio di cui non ricordo i nomi…», spiega alle autorità brasiliane.

Il cambio di rotta e il Brasile
Dal racconto di Vincenzo Pasquino, dunque, sarebbe emerso un cambio di rotta negli affari legati al narcotraffico dal Sud America. L’incontro di Ferragosto, infatti, non avrebbe portato a nulla di buono, né tanto meno arrivò il tanto agognato chiarimento. Al punto, racconta il pentito, «che Patrick successivamente cancellò i contatti di tutti loro e fu a seguito di questa riunione che Michelangelo Versaci e Patrick Assisi mi chiesero di venire qui in Brasile». Una nuova rotta, insomma, un canale indipendente rispetto alla linea precedente. Al punto che, quasi subito, dal Brasile sarebbe partito un carico da 200 kg di cocaina destinato ai Platioti ma “dirottato” sul nuovo canale gestito da Pasquino.
La presenza “sgradita” di un Agresta
Ma in quel Ferragosto di 8 anni fa c’è un altro episodio significativo. All’incontro in montagna, a Platì, Pasquino racconta anche di aver portato con sé Michele Agresta, figlio di Antonio. Una mossa non particolarmente apprezzata, tutt’altro. Michele Agresta, infatti, è il cugino di Domenico “Micu McDonald” che, nel frattempo, aveva fatto una scelta importantissima: diventare collaboratore di giustizia. Tutti i presenti si sarebbero arrabbiati e Michele Agresta non prese parte alla riunione. (g.curcio@corrierecal.it)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato