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l’intervista

Calabrese: «I fatti testimoniano il cambiamento, lasciamo ad altri la demagogia»

Turismo, ambiente e lavoro: l’assessore regionale fa il punto sulle deleghe strategiche affidategli, rivendicando risultati concreti e una visione di lungo termine per la Calabria

Pubblicato il: 16/08/2025 – 14:48
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Calabrese: «I fatti testimoniano il cambiamento, lasciamo ad altri la demagogia»

CATANZARO Tre deleghe che coprono settori nevralgici dell’amministrazione regionale e se una – quella del Turismo – è da sempre considerata come occasione di “visibilità” anche personale e politica, le altre due – ambiente e lavoro – sono ritenute, unanimemente, difficili, ostiche, gravide di problemi ed anche contestazioni.
Materie di cui all’interno della Giunta regionale la responsabilità è stata affidata a Giovanni Calabrese, esponente di Fratelli d’Italia, nominato assessore al lavoro a fine 2022 e da poco più di un anno anche titolare delle deleghe di ambiente e turismo.
«Si tratta di deleghe decisive per la nostra regione – specifica Calabrese – ed auspico che il lavoro portato avanti in questi anni possa proseguire. Sul turismo sono davanti agli occhi di tutti i risultati, obiettivi centrati grazie a programmazione ed investimenti. Gli aeroporti, ad esempio,  stanno consentendo l’arrivo di importanti flussi turistici con un aumento esponenziale soprattutto in bassa stagione, concretizzando – dopo tanto parlare – il concetto di destagionalizzazione dell’offerta turistica regionale.
Ma penso anche all’accordo strategico con Ryanair, al bando da 50 milioni di euro per qualificare le strutture alberghiere, extraalberghiere o realizzare nuove attività. Un strategia che ha riguardato anche la disponibilità di servizi, mi riferisco ad esempio ai nuovi Ncc che danno un contributo determinante alla mobilità dei turisti all’interno della regione. Questo e tanto altro è stato coniugato – aggiunge Calabrese – con la promozione della regione, difficile non rendersi conto e non riconoscere, con onestà intellettuale, che della Calabria – grazie alle tante iniziative messe in campo – ci sia finalmente una nuova narrazione. Mi riferisco nello specifico ai mezzi di comunicazione nazionali ma anche alla presenza, finalmente qualificata, nelle fiere internazionali, un segnale di cambiamento reso possibile anche grazie al coinvolgimento diretto dei protagonisti del settore turistico calabrese».
In attesa dei dati riferiti alla stagione turistica ancora pienamente in corso Calabrese tiene ad evidenziare le modifiche che riguardano le scelte dei turisti «siamo in presenza di un cambio di approccio rispetto al passato, oggi i turisti arrivano, si organizzano, hanno esigenze diverse rispetto al passato. Se il mare è la destinazione preferita registriamo un interesse crescente verso il nostro patrimonio montano, lo testimonia il successo della nostra Ciclovia dei Parchi. E se un tempo agosto era il mese prescelto da un turismo solo di ritorno oggi ci confrontiamo –i dati dell’osservatorio regionale lo confermano – con un turismo straniero che chiede sempre più servizi. Senza trascurare, ovviamente, quel turismo esperienziale che ha nei nostri luoghi identitari una naturale destinazione. Oggi, diciamolo chiaramente, in Calabria si può fare turismo, molto c’è da fare ma il percorso tracciato sta producendo risultati e non può più essere abbandonato».
Anche con riferimento all’Ambiente Calabrese non ha dubbi «intanto è stata portata a termine una vera e propria rivoluzione, mi riferisco ad Arrical che gestisce l’idrico ed il ciclo integrato dei rifiuti.
Sull’idrico – evidenzia Calabrese –  siamo in una fase di transizione, un percorso non semplice soprattutto tenendo conto della condizione in cui si trovava Sorical. Sulla depurazione, invece, abbiamo investito moltissime risorse, oggi – grazie all’approfondito monitoraggio portato a termine – sappiamo esattamente quali sono le difficoltà dei nostri depuratori, su molti siamo già intervenuti  ed in queste settimane manteniamo fermo il controllo sul mare. Voglio essere schietto – dice ancora Calabrese – per arrivare ad un risultato pieno ci vogliono anni, rimediare ai tanti errori del passato richiede tempo, volontà e costanza, non si tratta di problemi risolvibili in una o due stagioni».
Calabrese richiama poi l’immagine di una regione che nel passato era nota, soprattutto in estate e con una ricaduta negativa in termini di immagine, come il luogo in cui era tristemente possibile raggiungere una località di turismo e ritrovarsi davanti cumuli e montagne di rifiuti, per strada o sottocasa «questo è uno dei tanti segnali di cambiamento concretizzati dal Presidente Roberto Occhiuto, oggi il ciclo dei rifiuti funziona e non si assiste più a quelle vergognose immagini del passato».
Ultima delega, non certo per ordine di importanza, passata in rassegna dall’esponente della giunta regionale quella del lavoro «vorrei dire subito una cosa che è a mio avviso emblematica del cambiamento su cui la Calabria ha potuto contare in questi quattro, noi non abbiamo “creato” nemmeno un precario in più. Abbiamo fatto esattamente l’opposto. Nell’ottobre del 2023 abbiamo realizzato qualcosa che mancava, un vero e proprio dossier sul precariato in Calabria, un documento a partire dal quale abbiamo immaginato e concretizzato per molti percorsi di soluzione.  I tirocinanti di inclusione sociale ne rappresentano l’emblema, oggi forse qualcuno trascura la circostanza e soprattutto i numeri. Grazie al confronto con il Governo e con il Parlamento abbiamo ottenuto norme nazionali che oggi ci stanno consentendo di ridimensionare in maniera consistente questo enorme bacino di precariato. Stiamo accompagnando mille persone verso la pensione con l’assegno di inclusione sociale, altre 1400 persone verranno stabilizzate negli enti locali grazie al contributo di 54mila euro che garantiamo per ogni tirocinante.  Non penso sia un risultato di poco conto aver determinato le condizioni per restituire dignità e sicurezza a 2400 persone. Tra l’altro – aggiunge Calabrese – confido che i 5 milioni di contributo dello Stato grazie alla nostra deputazione possa aumentare nella prossima manovra di bilancio».
Sulla delega al lavoro il ragionamento che Calabrese sviluppa è particolarmente articolato «è la delega che richiede un impegno quotidiano, costante. In questi anni – e li voglio ringraziare – molte cose sono state realizzate anche grazie ad un confronto costruttivo e responsabile con i sindacati. Voglio richiamare alla memoria – prosegue Calabrese – il fatto che la regione Calabria si era dimenticata di normane in un settore importantissimo, ecco perché tra i primi atti rammento a me stesso ed a tutti il fatto che abbiamo, dal giugno 2023, una legge regionale sulle politiche attive del lavoro, abbiamo trasformato Calabria Lavoro in un’agenzia ed oggi ben 400 dipendenti lavorano con dignità. Sempre grazie a questa legge abbiamo creato il tavolo regionale per il lavoro, il luogo in cui abbiamo mantenuto costante in contatto ed il confronto con sigle sindacali ed organizzazioni datoriali. Da tavolo è nato il Piano regionale per l’occupazione ed il lavoro, 250 milioni di euro e molti importanti avvisi pubblicati, tra cui MIRAI-Insieme creiamo il futuro dedicato alla formazione dei giovani studenti».
L’ultimo passaggio Calabrese lo dedica all’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro «oggi i centri per l’impiego son un punto di riferimento per moltissime persone, il loro potenziamento si deve al fatto che grazie alle risorse Pnrr abbiamo assunto – attraverso Formez  – 600 qualificate persone. E potrei continuare a lungo – chiosa Calabrese – ma l’ultima cosa di cui vado fiero è la chiusura di della vertenza Abramo, oggi ben 1000 persone che rischiavano di non avere una prospettiva di lavoro ce l’hanno».
L’ultima parte delle considerazioni di Calabrese è riferita al profilo più marcatamente politico ed elettorale «mi preparo ad una campagna elettorale breve ma intensa, ad oggi registro tanti attacchi, tanto veleno. Ma noi presenteremo i risultati dell’azione di governo e ci presenteremo ai cittadini dicendo come intendiamo proseguire questo percorso di buona amministrazione. Fratelli d’Italia penso che in questi anni abbia dimostrato di essere un partito che si confronta, che ascolta, che affronta le problematiche ed è in grado di dare risposte. A livello nazionale così come in Calabria. I problemi di questa regione non si risolvono con la demagogia come vorrebbe qualcuno, e lo dico anche pensando a Locri, città che ho amministrato per dieci anni. Se c’è visione e volontà tutto si può fare, e cito l’ospedale da cui tutti scappavano perché i reparti erano chiusi, mancavano i primari, non c’erano attrezzature. Moltissimo ancora c’è da fare ma non c’è alcun dubbio che la trasformazione è pienamente in atto». (redazione@corrierecal.it)

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