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“ogni volta che vuoi”

L’amicizia «vera» con Scopelliti raccontata in un brano commovente. L’intervista ad Andrea Quadrelli

Il musicista ha dedicato all’ex governatore, suo compagno di basket a Reggio Calabria, una canzone in cui si parla del loro forte legame

Pubblicato il: 16/08/2025 – 7:53
di Antonino Casadonte
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L’amicizia «vera» con Scopelliti raccontata in un brano commovente. L’intervista ad Andrea Quadrelli

REGGIO CALABRIA Qualche settimana fa, l’ex sindaco di Reggio Calabria e presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, ha postato su Facebook un brano inedito dedicatogli dall’ex compagno di squadra e grande amico Andrea Quadrelli, avente come oggetto il loro forte legame di amicizia. Un sentimento profondo, messo a dura prova durante il brutto periodo passato dall’ex governatore, condannato a 4 anni e 7 mesi per falso in atto pubblico, ma rafforzatosi sempre di più col tempo. Il Corriere della Calabria ha contattato Quadrelli, sportivo, musicista e cantante, per ripercorrere la sua storia, il rapporto con Scopelliti e il dolore per la sua condanna. Durante la chiacchierata, Quadrelli ha offerto inoltre diversi spunti interessanti sul “Peppe” politico, sui giovani e sull’amicizia nei tempi moderni.

La storia di Andrea e il rapporto con la musica

Andrea Quadrelli nasce in Toscana, ma vive a Trieste fino a 16 anni. Poi, si trasferisce a Reggio Calabria per seguire la sua carriera da cestista. Proprio nella “Città dei Bronzi”, dove arriva nel 1986, conosce Giuseppe Scopelliti, suo compagno di squadra, nonché capitano del CAP, seconda squadra di basket a Reggio città. Da quell’esperienza nasce il forte legame con l’ex presidente della Regione e la sua passione per la musica: «Un mio compagno di allora – spiega Quadrelli – aveva questa passione, io l’ho ereditata: cominciai a suonare con lui la chitarra e questa abilità me la sono portata dietro fino a oggi. Poi – prosegue – mi sono avvicinato, sempre da autodidatta, ad altri strumenti come il pianoforte e la batteria, ho preso lezioni di canto, tutto questo per affinare le mie qualità». La passione per la musica Andrea l’ha coltivata col tempo: «Ho scritto le mie prime canzoni, ho frequentato la scuola di Mogol al CET (Centro Europeo di Toscolano), una scuola prestigiosa che si trova in Umbria, e ancora oggi mi diletto a scrivere le mie canzoni e pubblicarle, visto che con i social e le piattaforme musicali ognuno può fare la propria musica e condividerla».

L’amicizia con Scopelliti

Veniamo al rapporto con “Peppe”, come lo chiama Andrea. Un legame di amicizia profonda, raccontato attraverso il brano “Ogni volta che vuoi”, scritto da Quadrelli e, come detto, condiviso con immensa gioia da Scopelliti: «L’amicizia è un sentimento molto difficile da affrontare, nel senso che è talmente delicato, profondo, importante, che dichiararsi amici è un’impresa, un po’ come dichiararsi innamorati. La vera amicizia – sottolinea – è qualcosa di estremamente profondo, perché per un amico si potrebbe anche dare la vita: questo tipo di legame l’ho avuto con Peppe, un’amicizia che raramente ho vissuto così profondamente. Un rapporto così – aggiunge – è difficile da incontrare, onestamente, dato che con lui ho condiviso tanti anni insieme giocando a pallacanestro, facendo le trasferte, trovandosi anche al di fuori del campo. Diciamo che siamo cresciuti un po’ insieme».

La condanna dell’ex governatore, «la tempesta» di cui parla nel brano

Ad un certo punto, però, la batosta: Scopelliti viene condannato per falso in atto pubblico. Quadrelli ci rimane male, ma capisce che è il momento di rimanere più vicino che mai a “Peppe”. Ancora oggi, ricordando quel periodo, stenta a nascondere l’emozione: «Quando ho saputo dei suoi problemi e della sua condanna il sentimento di amicizia è venuto fuori, nel senso che ho pensato fin da subito a cosa potessi fare per essergli vicino il più possibile. Molti – evidenzia – gli hanno voltato le spalle, ma io ho sempre seguito le sue vicende sia politiche, sia processuali. Mi colpì molto la sua ascesa, la sua carriera, ma sinceramente non pensavo che la vicenda si concludesse con una condanna. Il primo sentimento che provai – rivela – era l’incredulità, perché io conosco Peppe troppo bene come persona e, anche se in modo magari avventato, sono certo che lui è innocente, non crederò mai a quel tipo di condanna che ha ricevuto».

La vicinanza attraverso la musica

I veri legami si vedono soprattutto nei momenti di difficoltà, come in questo caso: «Volevo stargli vicino – afferma Quadrelli -, ma non sapevo come perché non avevo il suo numero di telefono. Ho cercato di capire come potevo contattarlo, ho chiamato alcune persone di Reggio e mi hanno consigliato di scrivergli. Allora – racconta – gli ho scritto delle lettere e lui mi ha risposto dal carcere: per me già quel momento è stato un buon modo per fargli capire che lo pensavo e per fargli sentire la mia presenza». Da lì, poi, nasce la canzone che racconta il loro rapporto: «Non so come, quando e perché è nata, so solo che quando si scrive una canzone la si scrive e basta, ho deciso di usare queste parole, comporre questa musica e fargliela ascoltare. Ultimamente – aggiunge – abbiamo deciso di pubblicarla e il pezzo ha avuto un buon successo a livello social, ma questa è la cosa che meno mi interessa: a me interessa più che altro l’aver mandato un messaggio di vicinanza attraverso la musica, colmando quella distanza e quel gap temporale e logistico che c’era con lui».

Il pensiero sui rapporti moderni

L’amicizia che ha legato e lega tutt’oggi Quadrelli e Scopelliti non è per nulla scontata, considerando anche che in tempi moderni è sempre più difficile incontrare i veri amici: «Vedo in giro un po’ tutte di tutto – dice il musicista -, cioè persone che ricercano molto l’amicizia, ma anche persone totalmente inghiottite dalle nuove tecnologie, come i social, che non permettono di costruire rapporti sani e duraturi. Amicizia – spiega – significa condividere, parlare, unirsi, cosa che tra i giovani e nel mondo social avviene poco, visto che c’è molta individualità, molto desiderio di successo,  anche “passando sopra” gli altri, e questo chiaramente va a sfavore della condivisione». Nei legami sono fondamentali contesti e passioni, come appunto lo sport e la musica: «Sono aspetti che uniscono, assolutamente, ma al giorno d’oggi – riflette Quadrelli – un giovane fa molta meno fatica a stare su un computer, vivendo un qualcosa di istantaneo e ottenendo un “risultato” immediato. In realtà, l’amicizia va coltivata, richiede sacrificio, lavoro, contatto e voglia di condividere, stare insieme, vedersi e parlare. Oggi l’individualismo – prosegue – è molto spiccato e non si sta in alcuni ambienti, come quello dello sport, perché si pensa alla fatica di andare ogni giorno in palestra, a fare gli allenamenti, oppure si pensa che non si “sfonderà” in quell’ambito: ma non è quello il fine dello sport, lo sport significa soprattutto “stare per strada”, vivere, lottare per un unico obiettivo: insomma, è molto di più».

Il messaggio per Scopelliti e per i giovani

In conclusione, Andrea Quadrelli rivolge dei messaggi sentiti all’amico Peppe e ai giovani, perché possano vivere al meglio il futuro: «Per quanto riguarda Peppe – dice il musicista – spero che la mia pubblicazione sia stata una fonte di piacere per lui e che ci permetterà di rimanere uniti col cuore, anche se distanti fisicamente. Sono stato a Reggio Calabria in primavera – racconta – ci siamo visti e abbiamo passato del tempo insieme, anche con i vecchi compagni di squadra, ma siccome so come va la vita spero che questa canzone possa rappresentare un nodo che ci lega per sempre». Il suo augurio è anche che Scopelliti possa tornare a coltivare una passione che aveva fin da giovane: «Spero – evidenzia Quadrelli – che il brano lo sproni a riavvicinarsi all’attività politica, che lui ha sempre seguito con passione. Fin da giovane – ricorda – era molto attivo e aveva una passione che lo ha spinto a raggiungere risultati molto importanti, quindi mi farebbe piacere che lui riprendesse quella strada. Fare il politico in Calabria – confessa – è complicato, ma Peppe può fare ancora bene perché conosce il territorio, le persone, è un calabrese purosangue e una persona competente e adatta per quel tipo di lavoro». Infine, il messaggio per i giovani: «Non sono un consigliere doc – conclude Quadrelli – ma posso dire loro di fare le cose con passione, con amore e di mettere tutto quello che si ha dentro per seguire i propri sogni. Sognate, pur rimanendo con i piedi per terra, e perseverate, impegnatevi a cercare l’amicizia vera e a non strumentalizzarla, perché si tratta di un sentimento sincero che spesso è più importante e forte di un amore, di un rapporto sentimentale».

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