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Prezzo del caffè verso i 2 euro. Catanzaro tra le eccezioni

Nel 2025 la media nazionale tocca 1,22 euro. In città come Trento si vola a 1,43

Pubblicato il: 27/08/2025 – 12:05
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Prezzo del caffè verso i 2 euro. Catanzaro tra le eccezioni

Il prezzo medio di una tazzina di caffè espresso al bar in Italia è in aumento costante: secondo un report del Centro studi di Unimpresa, entro la fine del 2025 potrebbe avvicinarsi ai 2 euro, con un incremento superiore al 50% rispetto al 2020. Tuttavia, il rincaro non è uniforme su tutto il territorio nazionale.
Nel 2020 il prezzo medio nazionale si attestava a 0,87 euro, mentre nel 2024 è salito a circa 1,30 euro. Nel 2025 la media si aggira intorno a 1,22 euro, con significative differenze tra città. Ad esempio, nelle province del Nord come Bolzano e Trento si registrano punte fino a 1,43 euro per una tazzina, mentre in alcune città del Sud come Catanzaro il prezzo rimane più contenuto, intorno a 0,99 euro.
Dietro questa crescita ci sono fattori globali come i cambiamenti climatici che hanno ridotto i raccolti in Brasile e Vietnam, i maggiori costi energetici e logistici, l’inflazione e nuove normative europee sulla sostenibilità ambientale. Questi elementi hanno fatto aumentare il prezzo del caffè verde fino all’80% nel 2024, influenzando tutta la filiera produttiva e distributiva.
Nonostante l’aumento dei prezzi, il mercato italiano del caffè resta robusto. I consumi annuali superano i 327 milioni di chili di caffè verde, con un valore complessivo di 5,2 miliardi di euro destinato a superare i 6 miliardi entro il 2030. Crescono anche i segmenti più redditizi come capsule e cialde, che oggi rappresentano oltre il 16% delle vendite nella grande distribuzione.
Il direttore generale di Unimpresa, Mariagrazia Lupo Albore, sottolinea come il caffè rappresenti più di un semplice prodotto economico per gli italiani: «È un rito sociale e culturale che rischia di perdere la sua dimensione democratica se i prezzi dovessero diventare troppo elevati».
Le previsioni per il futuro sono incerte: se da una parte i prezzi potrebbero continuare a salire nel 2025, dall’altra si ipotizza un possibile calo nel 2026, legato a buoni raccolti in America Latina e a un possibile allentamento delle normative ambientali.

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