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l’intervista

Il crollo della palazzina a Lamezia Terme, «possibile collegamento con gli scavi del cantiere vicino» – VIDEO

Il sindaco Murone sul day after del crollo della facciata di un palazzo di quattro piani nel centro storico del quartiere Sambiase

Pubblicato il: 03/09/2025 – 13:54
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Il crollo della palazzina a Lamezia Terme, «possibile collegamento con gli scavi del cantiere vicino» – VIDEO

LAMEZIA TERME La scena è sinistramente simile a quelle che arrivano da contesti di guerra: macerie ovunque, aree delimitate, un palazzo letteralmente sventrate e solo per una serie di fortunate coincidenze nessuna vittima. A Lamezia Terme, il day after rispetto al crollo della facciata di un palazzo di quattro piani nel pieno centro storico del quartiere Sambiase è quello della riflessione su un evento decisamente particolare e rischioso. «Quanto accaduto ha colpito tutti, la zona è sotto sequestro e ora occorrerà attendere l’esito delle investigazioni necessarie a stabilire le cause del crollo». A parlare, ai microfoni del Corriere della Calabria, è il sindaco di Lamezia Terme Mario Murone. Il primo cittadino, al netto delle indagini avviate dalla procura lametina, suggerisce una delle possibili ipotesi. «Ci sono delle indagini dell’autorità giudiziaria, ma è evidente che l’area fosse interessata da lavori di rifacimento dello stabile adiacente con degli scavi che, evidentemente, hanno in qualche modo interferito. Questa potrebbe essere una delle ipotesi». Sul punto Murone aggiunge: «C’era un cantiere, qualcuno sostiene sia stato sollecitato un pilastro alla base dell’immobile, però bisogna attendere gli esiti di tutti gli accertamenti».



La tutela del patrimonio

Il sindaco di Lamezia Terme, sul tema del patrimonio edilizio fatiscente, sottolinea l’impegno del Comune. «C’è stata sempre grande attenzione per il territorio. Prima che si verificasse questo evento, avevamo interloquito più volte con gli uffici tecnici per risolvere determinate problematiche relativa alla presenza di qualche edificio fatiscente». A tal proposito, precisa Murone, «stiamo studiando l’acquisizione al patrimonio da parte del Comune, per il tramite di esproprio, di questi edifici a cui, evidentemente, i proprietari non intendono mettere mano per riportarli in sicurezza. Però, non è una situazione allarmante».

Le famiglie e gli sgomberi

L’attenzione ora è rivolta alle famiglie costrette ad abbandonare le abitazioni. Sono 10 le persone presenti nella palazzina interessata dal crollo e complessivamente 32 quelle che – visti i rischi potenziali segnalati dai vigili del fuoco – sono state costrette ad abbandonare temporaneamente le proprie case. «Un solo nucleo familiare abitava nell’immobile colpito», precisa Murone. «Sedici persone sono state allocate in B&B, gli altri 16 hanno ritenuto di poter utilizzare alloggi di parenti o comunque abitazioni di cui avevano disponibilità». Gli uffici comunali «hanno risposto in maniera efficientissima, continueremo a monitorare la situazione», conclude il sindaco. (redazione@corrierecal.it)

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