«Vacanza rovinata». Giudice di Pace di Paola e Cassazione accolgono il ricorso di due viaggiatori
Si sono rivolti all’associazione Codici per chiedere un risarcimento

ROMA La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di due viaggiatori che avevano chiesto il risarcimento del danno da vacanza rovinata e la riduzione del prezzo in un caso di modifica unilaterale dell’itinerario di una crociera da parte di Costa Crociere. Ora ci sarà un giudizio di appello bis che valuterà nuovamente i fatti. Lo rende noto l’associazione Codici. La vicenda trae origine da una crociera del gennaio 2018 a bordo della nave Costa NeoRiviera. «Due settimane prima della partenza – riferisce Codici – la compagnia ha comunicato la soppressione di alcuni scali per cause di forza maggiore, legate, nello specifico, ad un’epidemia e ad un ciclone. Peste bubbonica e polmonare, e condizioni meteo avverse hanno di fatto cancellato la vacanza. Dopo l’imbarco a Port Louis e lo svolgimento della sola tappa di Victoria, la crociera, infatti, ha evitato quasi tutti i porti previsti dal pacchetto turistico, trascorrendo la stragrande maggioranza del tempo in navigazione in condizioni di mare avverse».
I viaggiatori si sono rivolti all’associazione per chiedere un risarcimento. Nel 2019 il giudice di pace di Paola (in provincia di Cosenza) ha accolto il ricorso, fissando il riconoscimento di 4mila euro come danno da vacanza rovinata e riduzione del prezzo. Nella sentenza, riferisce Codici, «è stato stabilito che la compagnia era a conoscenza delle variazioni di itinerario da almeno due mesi prima della partenza, ma, ciò nonostante, non ha informato i crocieristi, che non hanno avuto la possibilità di optare per itinerari alternativi». Costa Crociere ha presentato ricorso in appello ed il Tribunale di Paola ha dato ragione alla compagnia, ribaltando il verdetto precedente.
Quindi il ricorso in Cassazione. «La Suprema Corte ha accolto tutti i nostri motivi di ricorso ‒ afferma l’avvocato Stefano Gallotta, esperto del settore Turismo di Codici e legale che ha seguito il caso ‒, evidenziando come il Tribunale in appello avesse omesso di pronunciarsi sulla domanda di riduzione del prezzo, avesse applicato erroneamente la normativa e, soprattutto, non avesse adeguatamente valutato un provvedimento dell’Antitrust che aveva già sanzionato la compagnia per pratiche commerciali scorrette relative alla stessa crociera. L’ordinanza della Cassazione ha cassato la sentenza d’appello e rinviato la causa al Tribunale di Paola per un nuovo esame, imponendo al giudice di merito di attenersi ai principi di diritto stabiliti dalla Suprema Corte».