Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 13:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 7 minuti
Cambia colore:
 

SETTE GIORNI DI CALABRESI PENSIERI

Sul confronto mancato di Tridico, Mimmo Lucano e il futuro del porto di Gioia Tauro

Tra sondaggi incerti, polemiche su Lucano e strategie comunicative incerte, la campagna elettorale si gioca anche sulla credibilità

Pubblicato il: 13/09/2025 – 6:55
di Paride Leporace
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Sul confronto mancato di Tridico, Mimmo Lucano e il futuro del porto di Gioia Tauro

Non c’è niente di morettiano nel suo «mi si nota di più se diserto» il confronto tra candidati presidenti al Corriere della Calabria, deciso in modo unilaterale da Pasquale Tridico, leader del centrosinistra calabrese, come ha raccontato in modo chiaro e trasparente nel suo editoriale di ieri la nostra direttrice Paola Militano. A chi giova? È una triste vicenda questa, ci riguarda come categoria, non solo come testata. L’europarlamentare ha mostrato scarsa fiducia verso la nostra professionalità, a meno che non abbia voluto creare un incidente a tavolino scegliendo di mettersi addosso i panni della vittima. Il che non ha ragione di essere nei confronti di una testata che rispetta la par condicio e la pluralità delle opinioni, fatto salvo il diritto di esprimere commenti, tra l’altro mai salaci o irreverenti nei confronti di chicchessia.
O forse è solo una questione di suggeritori sbagliati che, nello staff occulto di Tridico, perseguono altri interessi. Di certo, chi si occupa della comunicazione del candidato presidente ha dimostrato, in questa vicenda, di non avere gli strumenti adeguati a supportare la rincorsa di Tridico su Occhiuto per il gran premio di ottobre.
Ciò che più sconforta è aver utilizzato una giustificazione per disertare il confronto che poi si è rivelata non vera (il presidente ha impegni a Bruxelles e invece era a un’iniziativa elettorale in Calabria). Non è stata una grande idea. Il sistema della comunicazione digitale, oggi, non mette al riparo nessuno dall’obbligo della verità storica. Viene meno in questo modo quell’assioma americano che recita: “Comprereste un’auto usata dal presidente?”. Vorrei essere chiaro fino in fondo, anche per l’esperienza che, credo di poter dire, è alle mie spalle. Il mondo aperto che noi oggi attraversiamo (con molti agguati e rischi, per la verità), quell’open coesione che ci chiede l’Europa, tanto teorizzata, quella trasparenza così agognata, è un paradigma comportamentale prima ancora che una direttiva giuridica e amministrativa. Non esiste una gerarchia delle verità, se si è chiamati a una responsabilità pubblica. Se dici una balla, piccola o grande che sia, hai un problema a scalare su tutto il resto. Vale per tutti, ovviamente, per tutti i candidati. Rifletta Tridico sulla sua intemerata. Al Corriere della Calabria interessa solo porre domande, usanza in disuso al tempo dell’informazione unilaterale, e soprattutto fornire un servizio ai suoi numerosi lettori per poter esprimere un voto consapevole sui programmi in campo per la Calabria. Ci ripensi il candidato presidente, è un consiglio a suo favore. Lasciare la sedia vuota al confronto del Corriere della Calabria, a mio parere, non l’aiuterà a risalire nei sondaggi.

***

sondaggio tridico occhiuto

E a proposito di sondaggi e intenzioni di voto al centro del dibattito elettorale, dopo le magnifiche sorti progressive dei numeri di Roberto Occhiuto è il momento di un noto sondaggista del versante centrosinistra che annuncia il divario diminuito dello sfidante Tridico per consegnare fiducia alla sua truppa sul risultato calabrese quantomeno contendibile. È bene ricordare che i sondaggi non appartengono alla scienza esatta matematica, e basta ricordarsi della Brexit, della prima elezione di Trump e, per stare a meridiani a noi più vicini, di chi, numeri alla mano, sostenne in Calabria che Jole Santelli fosse sicura candidata sconfitta. Tra l’altro in Calabria il sondaggio ha cammino difficile perché siamo diffidenti del Potere e quindi non si sa mai, meglio rifugiarsi nell’adagio democristiano “il voto è segreto” oppure dire una difensiva bugia per non mettere a rischio la cultura del favore.
Leggo poche riflessioni invece sugli oltre centomila elettori giovani fuori Calabria per motivi di studio e lavoro che in gran parte non torneranno a votare. Quello calabrese sarà un voto di vecchi.
Trionfa sui social anche lo sfottò a Tridico per aver detto che le province calabresi sono tre, con evidente reminiscenza scolastica prima dell’istituzione di Crotone e Vibo Valentia. A destra si sa che si ama il nozionismo, ma ci si è dimenticati dell’antico sfondone geografico sulla Calabria sfuggito in tv a Scopelliti da presidente, ma onestamente questo precisismo da quinta elementare non mi sembra tanto rilevante.

***

Più rilevante l’esclusione di Mimmo Lucano da capolista della lista Avs su decisione della magistratura per applicazione della sciagurata legge Severino, approvata da molte forze politiche per reggere l’assalto d’epoca alla casta. Pende ricorso e si vedrà con quale esito. Comunque vada a finire, c’è stato molto pressapochismo nella vicenda. Prudenza e interesse di scopo avrebbero dovuto indurre a non rischiare l’azzardo, considerata la condanna penale di Mimmo. Al Corriere della Sera l’avvocato del sindaco di Riace ha dichiarato di aver sconsigliato la candidatura, ma Mimmo l’europarlamentare si sa che è calabrese capotosta e poco avvezzo al rispetto delle regole burocratiche.
Sono venuti meno i dirigenti a inseguire a ogni costo la candidatura molto popolare. A mio parere dovevano essere più severi sul punto, come il ruolo richiede. A partire proprio da Pasquale Tridico, che aveva lanciato Lucano come numero uno della sua lista, per poi apprendere inatteso il passaggio ad Avs. Mutamento voluto dall’aspirante presidente che ora crea malcontento in diversi candidati verdi e di sinistra che, in privato, si lamentano di essere rimasti con il cerino in mano lasciato da Tridico e di essere andati troppo appresso alle paturnie di Riace. Per il resto poca attenzione ai contenuti e anche alle notizie di attualità. Sul punto non c’è da meravigliarsi a leggere il recente rapporto che ci informa che solo un italiano su tre capisce un testo complesso e in Calabria non credo ci siano grandi differenze. Anzi, e non è una provocazione, a ricordare certi discorsi letti senza capire quello che si diceva in Consiglio io proporrei un severo esame di analisi del testo a coloro che anelano allo scranno per consentirne la candidatura. Ricordiamo ancora l’assessore Staine della Lega che, invece di rispondere all’interrogazione presentata dal consigliere Lo Schiavo, rilesse di nuovo per 5 minuti la stessa interrogazione modificando solo il toponimo di Nocera Terinese trasformandolo in Torinese, per restare agli errori di geografia vicini e lontani. E a proposito di geografia economica, considerato che in queste ore si esaltano i buoni numeri del Porto di Gioia Tauro, segnalo che Mario Deaglio su La Stampa informa di aver letto sul China Morning Post che il prossimo 20 settembre una compagnia cinese lancerà il primo servizio di container dall’Asia all’Europa attraverso la rotta artica. Faccio notare che non è casuale che Trump e Putin di recente si siano incontrati in Alaska.
Cosa accadrà? Che da tre grandi porti cinesi le navi container raggiungeranno i porti del Nord Europa in soli 18 giorni invece dei 40 oggi necessari per attraversare lo Stretto di Malacca e quello di Suez, per poi sobbarcarsi altri 25 per il collegamento ferroviario nel Mediterraneo, Gioia Tauro compresa. Il tutto ora dovrà superare la prova dei ghiacci in scioglimento e vedere il risultato dei primi viaggi che, costeggiando la Siberia senza farvi scalo, approdano in Europa. Prepararsi a eventuali nuove fasi sarebbe atto dovuto dei tre aspiranti candidati presidenti, perché voler governare significa anche avere visione del presente.

***

Castrovillari, già capitale del teatro calabrese grazie alla compagnia “Scena verticale” e al pregiato festival “Primavera dei teatri”, si posiziona anche nel cinema con la manifestazione I-Fest International Film Festival, che in soli 6 anni è diventato riconosciuto appuntamento di carattere internazionale. Tutto merito della pervicacia del suo patron Giuseppe Panebianco, passato da tennista e attore che ha saputo creare una riuscita kermesse che in 11 giorni offre 100 proiezioni nelle varie sezioni, selezionate da 1500 proposte e che vedono la presenza sui pennoni di 15 paesi stranieri. Red carpet de luxe come ogni anno, che in questo 2025 ha visto sfilare giovedì Lina Sastri e Lunetta Savino, ieri sera la mitica Stefania Sandrelli (molto bella la cover a lei dedicata per questa edizione) e il geniale Peter Greenaway. Stasera dalle 20 gran finale al Castello Aragonese con le premiazioni e la presenza del regista danese premio Oscar Thomas Vinterberg. Ad maiora Castrovillari, continuate così. (redazione@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  

Argomenti
Categorie collegate

x

x