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Tridico: «Non ho rifiutato il confronto». Ma il professore dimentica le chat e le mail

Il direttore: «Attribuire intenzioni manipolatorie alle testate del Gruppo, che può dimostrare in qualsiasi momento la correttezza del proprio operato, è propaganda, non politica»

Pubblicato il: 16/09/2025 – 19:16
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Tridico: «Non ho rifiutato il confronto». Ma il professore dimentica le chat e le mail

«Gentile Direttore,
La ringrazio per la pubblicazione del suo sicuramente casuale rapporto epistolare con Roberto Occhiuto. Ovviamente non posso restare in silenzio davanti a un teatrino orchestrato ad arte per ingannare tutti i calabresi. Mettiamo le cose in ordine. Non ho mai rifiutato un confronto: ho soltanto chiesto di concordare una data diversa. Lei e Occhiuto, invece, avete preferito annunciare ugualmente il dibattito, fingendo la mia presenza e costringendomi a smentire, pur di poter dire “Tridico scappa dal confronto”. Una messinscena scontata e banale. La verità è semplice: non vedo l’ora di incontrare Occhiuto per dimostrare a tutti i suoi disastri. Infatti, abbiamo già fissato e programmato da tempo diversi incontri sulle televisioni calabresi e nazionali, come Occhiuto ha ben presente, perché le date sono state da entrambi concordate con le emittenti tv, come da prassi consolidata. In una occasione il mio avversario ha rifiutato un invito da una emittente tv: io avevo già accettato, ma lui avrà avuto qualche altro impegno urgente. Pazienza, ce ne siamo fatti una ragione. Oppure direttore, a seguire il suo ragionamento, mica vorrà dire che Occhiuto se la sta dando a gambe perché ha paura di perdere?».

Pasquale Tridico
Candidato Presidente Regione Calabria

Caro Professore Tridico,
Ho letto con attenzione la sua lettera, che sul piano politico risulta imbarazzante nei toni e priva di fondamento nei contenuti. Le rispondo con la stessa franchezza che lei ha scelto di utilizzare, anche se in un contesto così delicato, come quello elettorale, sarebbe stato più opportuno attenersi ai fatti anziché scadere nel «teatrino». Il Corriere della Calabria ha semplicemente informato i suoi lettori di una sua mancata partecipazione (anzi due) ad un confronto pubblico, cosa ben diversa dall’orchestrare «un inganno ai calabresi». Accusa gravissima che respingo al mittente perché sono le chat del suo addetto stampa a comunicare al Gruppo che lei, il 10 settembre, sarebbe stato a Bruxelles e quindi impossibilitato a partecipare al confronto. Ma poi la ritroviamo nella Valle dell’Esaro. E c’è la mail di stizza della sua assistente di Bruxelles, che ci informa della sua indisponibilità anche per la data del 17 settembre. Attribuire quindi intenzioni manipolatorie («Lei e Occhiuto») alle testate del Gruppo, che può dimostrare in qualsiasi momento la correttezza del proprio operato è propaganda, non politica. E non si addice a chi si candida a governare la Calabria. Infine, prendiamo atto che ha scelto di partecipare ai confronti promossi da Rai e Sky, escludendo così la stampa locale, ma se dovesse riconsiderare l’idea di confrontarsi anche davanti ai calabresi, l’invito del Corriere è sempre valido in qualsiasi momento.

Paola Militano
Direttore Corriere della Calabria

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